Caltanissetta. Consiglio provinciale su abolizione province

Sul problema delle Province bisogna informare i cittadini sulla dietrologia che sta portando alla loro abolizione, denunciare quale è la vera casta e quali i relativi costi ad iniziare da quella regionale, abolire i tanti enti parassitari in un contesto come quello siciliano in forte crisi, coinvolgendo nella problematica tutte le realtà locali.
Con queste parole, dette dal consigliere Salvatore D’Arma, ha avuto inizio il Consiglio provinciale che, convocato per l’esame di vari argomenti all’ordine del giorno, di fatto è tornato a dibattere su quella che è oggi la problematica più pressante, anche per definire nuove azioni da intraprendere. D’Arma non ha risparmiato critiche a Crocetta, che prima voleva rinsaldare il ruolo delle Province, e a cui poi – ha detto – è bastato un applauso nella ribalta televisiva per indurlo ad abolirle.
Anche Gaetano Petralia ha mosso critiche, riferendosi alla recente assemblea del personale provinciale cui hanno partecipato i deputati regionali Cancelleri e Miccichè: se Miccichè – s’è chiesto – con il suo ddl aveva perorato il mantenimento dell’ente e l’aumento delle sue competenze, riducendo la rappresentanza politica, perché ha poi votato per l’abolizione? Quanto a Cancelleri, se voleva il risparmio, bastava tagliare proprio i costi della politica all’interno degli enti, e non cancellarli del tutto. Adesso la preoccupazione – ha aggiunto Petralia – è quella di dover tutelare il territorio, perché la nuova legge sarà il primo passo per la sua frantumazione e non c’è nessuno che oggi lo difenda.
Fabrizio Cannizzo ha anch’egli insistito sul fatto di dover informare al massimo i cittadini su quali sono i problemi legati all’abolizione, perché la gente – ha detto – non si sta rendendo conto del salto nel buio che è in corso; ma ha rimproverato al contempo il calo di attenzione che c’è stato nel recente passato su tutta la questione. Dopo aver criticato il Consiglio comunale di Caltanissetta che aveva indetto, in contemporanea, una riunione sull’argomento senza neanche invitare una rappresentanza della Provincia, Cannizzo ha rivolto critiche anche all’on Federico che – ha rimarcato – dopo essere stato per quattro anni presidente di questa Provincia ha poi votato per la sua soppressione, così come ha fatto anche l’on. Micciché che pure aveva presentato un ddl per il mantenimento.
Per Gianfranco Capizzi la questione è quella di dover difendere oggi la democrazia da tagli per i quali nessuno ha consultato la rappresentanze provinciali, vale a dire gli eletti dal popolo: oggi – ha detto – è facile fare demagogia, tagliando il più possibile senza cognizione di ciò che si taglia: farlo per la nostra provincia, che ha finora vissuto di servizi, vuol dire decretarne la fine, aumentando la instabilità dei territori.
Rosario Cusumano ha ribadito quanto già detto all’assemblea del personale di venerdì scorso, e ha chiesto un consiglio straordinario monotematico per tentare di fare chiarezza su una problematica sulla quale, ha sottolineato, regna la massima confusione. Ha parlato di comportamenti schizofrenici di Crocetta, che per le Province aveva dapprima previsto elezioni ad aprile, poi a maggio, per poi andare in tv a intestarsene l’abolizione. Occorre ora fare chiarezza su tutto – ha concluso – ad iniziare dal concetto di “liberi” consorzi, e collegarsi maggiormente al territorio per far capire cha da questa situazione si deve uscire con più democrazia e con più decentramento, e non con il contrario.
La seduta consiliare è stata quindi aggiornata alle 24 ore per la sopravvenuta mancanza del numero legale.