Soppressione province, costituzione liberi consorzi comuni e progetto aree interne d’Italia: campanelli d’allarme per Enna città

Per Enna città, l’abolizione della provincia e la costituzione dei liberi consorzi dei comuni è una brutta notizia che somiglia all’annuncio di un possibile declino, che probabilmente neppure la presenza della libera università Kore riuscirà ad arrestare. E’ auspicabile che ciò non accada, ma realisticamente è difficile pensare che tutto possa restare come prima perché la città Enna, negli 87 anni in cui è stata capoluogo di provincia, ha avuto una debole capacità attrattiva sugli altri 19 comuni della provincia. Nel report finale giugno 2000 su “Servizi e politiche sociali nelle Regioni del Mezzogiorno: sette aree a confronto”, redatto da Italia Lavoro e dal Consorzio Aaster su commissione del dipartimento per gli affari sociali della presidenza del Consiglio dei ministri, leggiamo, a proposito della provincia di Enna, che “all’interno della provincia non si notano processi di concentrazione urbana significativi, essenzialmente a causa della estrema e permanente debolezza attrattiva del capoluogo: tale fenomeno è ampiamente dimostrato dall’articolazione dell’offerta dei servizi che, fatta eccezione alla localizzazione delle attività amministrative connesse allo status di capoluogo di provincia, non si differenzia sensibilmente da quella degli altri centri maggiori”. La domanda provinciale di beni e servizi gravita prevalentemente su Catania. In anni recenti ci sono stati alcuni episodi che mostrano come Enna non sia riuscita svolgere un ruolo egemone nell’area provinciale. C’è stata nella seconda metà degli anni ‘90 l’esperienza del patto territoriale di Enna, che ha visto il coinvolgimento di 9 comuni su 20. In quegli anni Nicosia ne promosse un altro, quello dei Nebrodi, d’intesa con altri comuni della provincia di Enna e comuni del messinese ricadenti nell’area dei Nebrodi. Alla fine degli anni ’90 anche Piazza Armerina, il secondo centro urbano della provincia di Enna, pensò di farne uno con Gela, il patto del Golfo. I consigli comunali di Cerami e Troina nel 1998 deliberarono addirittura di staccarsi dalla provincia di Enna e di chiedere l’adesione alla provincia di Catania perché si sentivano trascurati dalla provincia di Enna (n.d.r.: anche molti anni addietro il Comune di Pietraperiza deliberò di volere passare con Caltanissetta). Se si pensa al penoso stato in cui sono tenute le strade provinciali Troina – Gagliano – Agira -Nissoria e Nicosia-Agira è comprensibile il risentimento delle popolazioni del profondo nord della provincia di Enna. E’ molto probabile che, con la soppressione delle provincia di Enna e l’annunciata legge regionale sui liberi consorzi dei comuni, ritornino con più forza alla ribalta le spinte centrifughe dei comuni della zona nord ricadenti sul versante meridionale dei Nebrodi e della zona sud sensibili al richiamo dei comuni più grandi comuni del calatino e del nisseno. Intanto il sindaco del comune di Nicosia, Sergio Malfitano, ha già fatto sapere al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, con la lettera del 25 marzo, che la città di Nicosia farà di tutto affinché “con la sua storia, cultura e tradizioni, all’interno dell’area dei Nebrodi, possa ritornare a coprire un ruolo determinante in uno dei costituendi consorzi dei comuni”. Si aprirà una stagione di dibattiti, discussioni e trattative tra comuni per costituire i consorzi, che avranno funzioni di programmazione e non di gestione della spesa pubblica. Questa discussione non potrà ignorare il progetto per le aree interne dell’Italia sul quale il ministero per la coesione territoriale concentrerà i fondi europei per il ciclo di programmazione 2014-2020. Delimitazione dei confini del libero consorzio dei comuni e definizione dei confini dell’area interna per attingere ai fondi europei negli anni dal 2014 al 2020, sono due questioni che richiedono un’unica soluzione. Da quello che abbiamo colto in questa fase di avvio della discussione pubblica su queste due questioni, nessuno pensa ad un libero consorzio dei comuni e a un’area interna che siano la riproposizione sotto un’altra veste della soppressa provincia di Enna.

Silvano Privitera