Piazza Armerina. Accuse alla burocrazia regionale dalle guide turistiche

Piazza Armerina. Sono oltre 4000 i giovani laureati siciliani in discipline afferenti alle materie turistiche, umanistiche e storico- artistiche che ormai da 2 anni aspettano invano di poter sostenere l’esame per ottenere l’iscrizione all’Albo Regionale delle Guide Turistiche. Tutto ciò interessa da vicino la provincia di Enna, la più povera d’Italia, dove l’emergenza occupazionale giovanile sta toccando le stelle. Nei nostri territori si sta cercando di affrontare la piaga della disoccupazione facendo impresa turistica, sfruttando al meglio le bellezze archeologiche, artistico-culturali, ambientali e naturali che i centri dell’ennese offrono. Negli ultimi anni è stato creato il polo turistico dei due siti archeologici di Morgantina e della Villa romana del Casale, anche con la ristrutturazione delle coperture e dei percorsi di visita di quest’ultima ed inoltre con il ritorno della Dea di Morgantina dagli Stati Uniti.
A Piazza Armerina nell’ambito di queste aspettative alla fine degli anni ‘90 fu istituita una sede staccata dell’Università degli Studi di Catania con la organizzazione del corso di laurea “Formazione di Operatori Turistici”. Il corso ebbe un grande successo: tanti infatti furono i giovani piazzesi, della intera provincia e di quelle limitrofe che vedendo uno sbocco occupazionale non lontano decisero di iscriversi, conseguendo poi la laurea. Nel 2004 l’Ars adottò una legge che avrebbe consentito a tanti laureati del settore di potere sostenere gli esami per l’ottenimento del patentino di guida turistica. Tante sono state le vicissitudini per la pubblicazione del suddetto bando. Finalmente tra il settembre e il dicembre 2011 il bando venne pubblicato ma un ricorso al Tar ne rallentò l’iter. Nel giugno 2012 le avversità derivanti dal ricorso vennero superate ma ad oggi i giovani laureati attendono ancora di essere convocati per potere sostenere l’esame per il tanto agognato patentino. Le aspiranti guide ricevono sempre risposte evasive. Uno dei giovani laureati del corso piazzese racconta: «Dopo 2 anni di attese, ancora oggi chiamiamo gli uffici regionali per conoscere la data di celebrazione della verifica ma rinviano sempre. L’ultima volta ci hanno risposto che non ci sono le risorse finanziarie per pagare le indennità alle commissioni giudicatrici. Si parla tanto di emergenza occupazionale e delle modalità per farvi fronte, ma poi, quando ci sono tutti gli elementi per poter consentire a tanti giovani di risolvere il grave problema della disoccupazione, veniamo bloccati dalla burocrazia. Non chiediamo privilegi ma di potere sostenere un esame che la burocrazia della Regione Sicilia dal 2004 continua ad ostacolare».
Marta Furnari