Capo Dipartimento organizzazione giudiziaria “stronca” ogni ipotesi di salvataggio per il tribunale di Nicosia

Nicosia. Il capo del Dipartimento per l’organizzazione giudiziaria “stronca” l’ipotesi che i Comuni, consorziandosi, possano mantenere un tribunale soppresso. Emerge dalle risposte del capo dipartimento Luigi Birritteri, pubblicate sul sito del ministero per la Giustizia. Secondo quanto sostenuto dal Birritteri, infatti “le spese sono ad esclusivo carico dei Comuni nei quali hanno sede gli uffici giudiziari, senza alcun concorso da parte di altri Comuni della circoscrizione giudiziaria. Pertanto – sostiene l’alto funzionali ministeriale – in questo caso non è possibile la costituzione di consorzi tra enti locali”. Quanto alla possibilità di mantenere il tribunale da sopprimere per motivi logistici e su richiesta del presidente del tribunale accorpante che per Nicosia è il tribunale di Enna, Birritteri spiega che si tratta di ipotesi assolutamente eccezionali e temporanee che comunque “in nessun caso può comportare anche indirettamente – scrive – la sopravvivenza dell’ufficio giudiziario soppresso, le cui attività e servizi devono essere comunque incorporate dall’ufficio giudiziario accorpante a partire dal 13 settembre 2013”, questo perché come precisa Birritteri il decreto legislativo prevede nei casi di impossibilità logistica ad accorpare, solo l’utilizzo degli immobili ma l’ufficio è comunque soppresso.
In sostanza dal ministero arriva l’ennesima doccia fredda, circa la possibilità di salvare il tribunale di Nicosia. Anche il mantenimento della sede, per un massimo di 5 anni, sembra escluso per il “palazzaccio” nicosiano, perché il presidente del tribunale di Enna ha già formalmente informato il ministero che la struttura di Enna è in grado di accorpare Nicosia e comunque il mantenimento è previsto dalla legge di riordino solo “un casi di eccezionali problematiche logistiche tali da “non consentire in alcun modo il trasferimento delle risorse materiali, umane e dei servizi degli uffici giudiziari soppressi entro il 13 settembre prossimo. Un ogni caso spetta comunque al ministero valutare la situazione. In sostanza per il tribunale di Nicosia, ad oggi, non ci sono speranza e, conseguentemente, neanche per il carcere la cui soppressione è legata a quella del tribunale. Il 19 aprile prossimo a Nicosia si terrà un direttivo dell’Unione Fori al quale parteciperanno il presidente Francesco Marullo Di Condojanni e altri rappresentati dell’avvocatura regionale per discutere dei tribunali siciliani destinati alla soppressione.
Un vertice dell’Unione fori regionale, del cui direttivo fa parte l’avvocato nicosiano Giuseppe Agozzino, al termine del quale verrà stilata una delibera che sarà poi presentata agli avvocati nel corso di un incontro formativo che si terrà il 19 pomeriggio al seminari vescovile. Ormai da tutta Italia si leva un coro di richieste di rinviare l’entrata in vigore della legge di riordino anche per i timori di una paralisi dei procedimenti che si profila nei tribunali accorpanti, dove un numero già carente di magistrati in servizio si ritroverà con centinaia di processi in più.