Fabio Venezia candidato sindaco di centrosinistra “Troina, bene comune”

Troina. E’ Fabio Venezia il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra “Troina, bene comune” (Pd, Psi, associazione politica e culturale Re-esistenza, Lista Scorciapino e Sel) alle elezioni comunali del 9 e 10 giugno. Alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco, svoltesi domenica 7 aprile, i concorrenti sono stati: Fabio Venezia ed Alfio Giachino, rispettivamente segretario e vice segretario del locale circolo del Pd, e Nino Fiore di Sel. Ai due seggi, uno allestito nei locali del circolo del Pd di via San Pantheon e l’altro in via San Silvestro n. 55, hanno partecipato 2024 elettori, nonostante l’inclemenza del tempo in una fredda domenica di aprile. E’ consistente il numero di 2024 elettori che hanno partecipato alle primarie del centrosinistra, se si pensa che nelle elezioni politiche del 24 e 25 febbario hanno paertecipato 5613 elettori. Venezia ha vinto le primarie con 1274 voti pari al 64% dei 1996 voti validi. Giachino ha ottenuto 620 voti, pari al 31%. Hanno voto Fiore 102 elettori, pari al 5%. Le schede nulle sono state 22 mentre quelle bianche hanno raggiunto appena il numero di 6. Fino ad ora solo il centrosinistra ha già scelto il suo candidato sindaco, Fabio Venezia, che è stato scelto con il metodo innovativo delle primarie, sperimentato per la prima volta a Troina. Considerato il fatto che hanno partecipato 2024 elettori, poco più di 1/3 di quei 5613 elettori che si sono recati alle urne due mesi fa per eleggere il parlamento nazionale, si può affermare che le primarie di domenica scorsa sono state un successo. La massiccia partecipazione di cittadini alle primarie indica l’esistenza di quella connessione sentimantale, di cui parlava Antonio Gramsci, del centrosinistra con ampi settori del popolazione di Troina. Mentre organizzava le primarie per la scelta del suo candidato sindaco, la coalizione “Troina, bene comune” con i 7 forum tematici, in cui sono coinvolte circa 100 persone, non ha trascurato la definizione del programma da proporre agli elettori con un metodo di lavoro che lo fa somigliare al modello di partito, come strumento di “mobilitazione cognitiva” molto simile al concetto gramsciano di partito come “intellettuale collettivo”, che ha in testa Fabrizio Barca, l’attuale ministro della coesione territoriale e probabile futuro segretario nazionale del Pd.

Silvano Privitera