Caltagirone. Consiglio comunale con fibrillazioni e polemiche

Caltagirone. La lunga prima parte della seduta del Consiglio comunale di ieri sera è stata caratterizzata da una serie di interventi che hanno disegnato una nuova “mappa” dell’assise, con alcuni consiglieri che hanno ritirato il proprio sostegno alla maggioranza o hanno posto condizioni per continuare a esserne parte.
Roberto Gravina ha dichiarato di “non condividere più l’azione della Giunta”, di cui ha lamentato “la scarsa produttività”, prendendo pertanto, “sia pure con dispiacere”, le distanze da essa e annunciando che valuterà ogni singolo provvedimento “in base all’esclusivo interesse della città”. Salvo Falcone, anche a nome degli altri due consiglieri di “Sintesi autonomista”, Gaetano Lo Nigro e Francesco Alparone, ha lamentato la “sordità” dell’Amministrazione rispetto ai tanti problemi, affermato che “il sindaco dovrebbe scegliere, per la nuova Giunta, non solo tecnici, ma anche politici”, e anticipato che il proprio gruppo “valuterà ogni provvedimento sotto l’esclusiva lente degli eventuali benefici per la comunità”. Settimo De Pasquale, nell’auspicare “un ricucimento delle posizioni”, ha comunicato che il gruppo “Progetto Caltagirone”, visto il momento difficile, “rinuncia a ogni pretesa assessoriale, lasciando mani pienamente libere, al primo cittadino, nella scelta dei componenti della ricostituenda Giunta”. Andrea Lirosi ha reclamato un mutamento di rotta nell’azione amministrativa (da lui ritenuta, sin qui, inefficace), “che sia frutto di condivisione”: “Non intendo più continuare a far parte della maggioranza – ha spiegato -, se le cose non cambieranno”. Luca De Caro ha chiesto all’Amministrazione “un radicale cambio di metodologia che, nel segno della condivisione e della partecipazione, recuperi, con la necessaria celerità, il senso e i contenuti del progetto politico originario premiato dai cittadini alle ultime amministrative”. Elisa Privitera, di “Progetto per Caltagirone” (di cui facevano parte anche Gravina e De Caro), nel dirsi “sorpresa” per le dichiarazioni dei colleghi del gruppo, ha affermato che continuerà a sostenere il sindaco e l’Amministrazione “nelle decisioni che apporteranno miglioramenti alla città”. Ancora dalla maggioranza, Aldo Grimaldi, nel ritenere “doveroso che stasera anche i rimanenti due assessori si dimettessero”, ha auspicato “un’inversione di rotta”, ritenendo giusto “che il sindaco giochi la sua partita, purchè imprima una svolta”.
Forti critiche dai banchi dell’opposizione. Dal centrosinistra Luigi Failla ha stigmatizzato “il tardivo mea culpa dei consiglieri di maggioranza, che prima hanno creato, col dissesto, un danno irreparabile alla città, e ora rivedono le proprie posizioni per beghe legate alle nomine assessoriali”. Fabio Roccuzzo ha sottolineato “l’evidente fallimento dell’esecutivo, mai entrato in sintonia con la comunità”, osservando che, “in casi come questo, ci si dimette e si restituisce alla città il compito di scegliere un’altra classe dirigente che rimedi ai guasti prodotti dall’attuale Giunta”. Fortunato Parisi, nel rilevare “il naufragio dell’Amministrazione, con la città allo sbando e il tradimento dell’asserito, ma evidentemente non vero, progetto municipalista”, ha invitato il sindaco “a trarne le opportune e inevitabili conseguenze”. Secondo Franco Pace, “in dieci mesi si è parlato solo di dissesto, senza nessuna progettualità, e si è condannata Caltagirone a un default evitabile, che grida vendetta anche di fronte all’ultima manovra governativa pro – Comuni”. Anche Gemma Marino ha invitato il sindaco “a dimettersi”, prendendo atto “del quadro drammatico determinato da questa Amministrazione” e “in segno di rispetto per i tanti cittadini in serie difficoltà”. “Si assiste – ha denunciato Paolo Crispino – alla morte lenta, ma inesorabile, di Caltagirone, con l’Amministrazione incapace di portare avanti un benché minimo progetto e una maggioranza che perde pezzi”. Di “città in balia di se stessa” ha parlato Alfredo Scozzarella, indicando nel prossimo fine settimana “il termine ultimo entro il quale, se non sarà formata la nuova Giunta, sarà meglio un generale e un ritorno alle urne”. Critiche anche dal pidiellino Sergio Domenica, che ha rivendicato “la linearità” del proprio comportamento a differenza di quanti altri, pur provenendo dalla stessa esperienza politica, “hanno finito per appoggiare un progetto amministrativo rivelatosi fallimentare e dannoso per Caltagirone”. Anche Giovanni Garofalo ha invitato l’Amministrazione “ad andare a casa, prendendo atto di come la nave – Caltagirone, città sempre più sporca e abbandonata, faccia acqua da tutte la parti e sia ormai alla deriva”.

Il Consiglio comunale ha approvato alcuni importanti provvedimenti. In particolare, ha dato all’unanimità il definitivo via libera al provvedimento che apre le porte all’arrivo di un milione 105 mila euro (non un milione 800 mila, come precedentemente comunicato) per la realizzazione, in deroga allo strumento urbanistico, di un centro di raccolta dei rifiuti nell’area compresa fra le vie Duca di Camastra e Monsignor Mario Sturzo. Il definitivo via libera del Consiglio era indispensabile per il finanziamento regionale, che il Comune di Caltagirone ha buone possibiità di ottenere.
Ok unanime anche al progetto definitivo riguardante programmi integrati per il recupero e la riqualificazione della città. Si tratta di un vasto programma di investimenti avviato nel 2011, che movimenta l’utilizzo di risorse pari a 15 milioni di euro a cui il Cipe, due anni fa, accogliendo la richiesta dell’Amministrazione comunale, diede il via libera. Con l’approvazione da parte del Consiglio comunale, manca soltanto la sottoscrizione della convenzione con la Regione, che consentirà l’arrivo delle risorse, così suddivise: 6 milioni da ministero delle Infrastrutture e Regione, 7 milioni da un’impresa privata e 2 milioni dal Comune, ma come semplice anticipazione finanziaria sui canoni d’affitto che il ministero dell’Interno verserà al Comune stesso. Secondo ragionevoli previsioni dell’Ufficio tecnico comunale, i lavori potranno avere inizio fra settembre e ottobre del 2013. Il piano di investimenti è finalizzato alla realizzazione, in via Agesilao Greco, nell’area libera – in località Divisa – vicina alla piscina comunale, della nuova sede del commissariato della Polizia di Stato e del distaccamento della Polizia stradale. Ma i 15 milioni di euro saranno utilizzati anche per realizzare 40 alloggi (tutti nel centro storico, vale a dire nel Palazzo Gravina di via Luigi Sturzo e nel Palazzo Lanzirotti, ex sede dell’Ufficio tecnico comunale, in via Roma): 7 a mercato libero e 33 con il “social housing” (edilizia sociale), lo strumento con cui si va incontro alla domanda di alloggi di chi non ha una casa e paga con sempre maggiori difficoltà un canone d’affitto (o una rata di mutuo): famiglie monoreddito, lavoratori precari, famiglie monogenitoriali, giovani e anziani.
Via libera all’unanimità anche all’esame e all’approvazione del regolamento sul sistema dei controlli interni e al piano di miglioramento dei servizi di polizia municipale per il triennio 2013-2015.

“Quelli approvati ieri sera sono provvedimenti significativi per la città, che potranno determinare effetti positivi sotto molteplici aspetti. Do atto all’intero Consiglio di avere operato con senso di responsabilità e, in particolare, all’opposizione consiliare di avere agito fuori dalle strette logiche di appartenenza partitica e tenendo ben presenti i reali interessi della nostra comunità”.
Il presidente del Consiglio comunale Luigi Giuliano commenta così l’esito della seduta consiliare di ieri sera.

“Si tratta di provvedimenti importanti, che rendono possibile l’utilizzo, sul territorio, di consistenti risorse, di estrema utilità soprattutto in una situazione economica e occupazionale difficile come l’attuale. Prendo atto del senso di responsabilità dimostrato dal Consiglio comunale. Sarebbe stato assurdo se l’assise avesse ulteriormente ritardato il via libera a provvedimenti così significativi per la nostra comunità”.
Il sindaco Nicola Bonanno commenta così l’esito della seduta consiliare di ieri sera.
Sul centro di raccolta dei rifiuti nell’area compresa fra le vie Duca di Camastra e Monsignor Mario Sturzo, il primo cittadino sottolinea “le positive ricadute economiche e occupazionali, oltre che sull’organizzazione del ciclo dei rifiuti”. Quanto al definitivo via libera all’arrivo di 15 milioni di euro per la sede del nuovo commissariato di polizia e alloggi di edilizia sociale, Bonanno afferma: “Potremo di dare risposte alla domande di case a costi accessibili provenienti da una fascia crescente delle popolazione. La costruzione della nuova sede del commissariato – aggiunge il sindaco – rappresenta l’opportunità per edificare locali moderni e funzionali al servizio di forze che svolgono una significativa funzione a tutela del territorio”.

Il definitivo via libera, da parte del Consiglio comunale, ieri sera, al provvedimento che apre le porte all’arrivo di un milione 105 mila euro per la realizzazione, in deroga allo strumento urbanistico, di un centro di raccolta dei rifiuti nell’area compresa fra le vie Duca di Camastra e Monsignor Mario Sturzo, è stato preceduto da numerosi interventi. Dopo la sua illustrazione da parte del dirigente dell’Utc, Ignazio Alberghina, il presidente della III commissione Giovanni Modica ha sottolineato “l’importanza del provvedimento, ereditato dalla precedente Amministrazione”. Hanno poi anticipato il proprio voto favorevole Fabio Roccuzzo (“Progetto innovativo frutto dei precedenti esecutivi, che farà di Caltagirone un Comune pilota”), Giovanni Garofalo, che ha dato atto alle precedenti amministrazioni, Luca De Caro (“Spero segni l’avvio di una nuova politica del rifiuto nella nostra città”), Luigi Failla, che ha chiesto in maniera critica quale sia “la politica ecologica dell’Amministrazione”, Franco Pace (“Progetto importante dell’Amministrazione Pignataro”) e Fortunato Parisi, che ha stigmatizzato “l’assenza di strategie dell’attuale esecutivo e le mancate risposte degli assessori in aula”.
Quanto al progetto definitivo riguardante il programma di investimenti che movimenta l’utilizzo di risorse pari a 15 milioni di euro, il provvedimento è stato illustrato dallo stesso ingegnere Alberghina e ha fatto registrare ancora gli interventi di Roccuzzo (suo l’emendamento, approvato all’unamimità, che prevede in convenzione “modalità precise e trasparenti per l’assegnazione degli alloggi a canone sostenibile”) e Parisi (“Gli unici provvedimenti in oltre 10 mesi sono riconducibili alle passate amministrazioni”).
Nessun intervento sul via libera all’unanimità anche all’esame e all’approvazione del regolamento sul sistema dei controlli interni. Sul piano di miglioramento dei servizi di polizia municipale per il triennio 2013-2015 hanno, invece, preso la parola Garofalo, Pace e Parisi.
Il Consiglio tornerà a riunirsi, in seduta ordinaria, alle 20 di martedì 16 aprile.