Enna. Protesta dei lavoratori della Multiservizi

Enna. La maggior parte dei lavoratori della Multiservizi, la società partecipata della Provincia che utilizza i lavoratori per la difesa dell’ambiente, Ieri mattina si sono presentati presso la sala del consiglio provinciale per cercare di capire quale sarà il loro futuro, che prospettive esistono che questi lavoratori possa avere un futuro lavorativo. Intanto la cassa integrazione è scaduta e secondo i rappresentanti delle organizzazioni sindacali appare difficile che essa possa essere rinnovata per altri sei mesi. Infatti la riunione avvenuta presso l’Ufficio del Lavoro, così come ha riferito Nunzio Scornavacche della Cgil, ha avuto esito negativo in quanto non ci sono possibilità che la cassa integrazione continui, ma il direttore dell’Ufficio provinciale del lavoro si è impegnato ad inviare una relazione all’Ufficio regionale del lavoro per vedere se ci sono possibilità concrete di avere almeno altri sei mesi di cassa integrazione, sino a giugno. Su questo argomento è stato allertato Michele Pagliaro, ex segretario della Cgil ennese ed oggi nella segreteria regionale, per invitarlo a seguire con attenzione questa vicenda che ha un’importanza sociale notevole perché ci sono un centinaio di famiglie che da qualche anno vivono una vita difficile e si prospetta un futuro notevolmente incerto. Questi operai sono in cassa integrazione da un anno e mezzo, possono arrivare con qualche miracolo a due anni, ma poi si entra in un brutto tunnel, che è la perdita del posto di lavoro. Il consigliere provinciale del Pdl Francesco Spedale ha lanciato una proposta nel senso che si potrebbero utilizzare i soldi dell’affitto della Cittadella Universitaria per far continuare l’attività a questa società partecipata. Nunzio Scornavacche ha manifestato molte preoccupazioni per questa situazione, che potrebbe sfociare in problemi di ordine pubblico. L’amministrazione provinciale ed il consiglio provinciale dovrebbero poter cercare di trovare una soluzione che consenta di dare un futuro a questi operai. Situazione difficile, per certi spetti pericolosa perché il futuro di questi operaio è sicuramente incerto ed è difficile trovare una soluzione che sia percorribile.