Piazza Armerina. Alla villa Romana del Casale: libero abusivismo

Piazza Armerina. La Villa Romana del Casale è Territorio di nessuno, dove la legge non esiste, dove i controlli inesistenti o silenti danno accesso ad abusivi, persone in pensione che “per arrotondare”fanno le visite guidate,esponenti di club nobili che pur di non pagare si affidano a conoscenti che con notizie labili ed assolutamente personali creano cattive informazioni sul sito. L’abusivo esercizio di una professione è un reato che il codice penale punisce. Lo commette chiunque eserciti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, e non l’abbia ottenuta. Per poter esercitare determinate professioni, infatti, la legge richiede la necessaria iscrizione in appositi albi o elenchi. E’ lo Stato che, ovviamente, vigila sull’accertamento dei requisiti per le iscrizioni in tali albi o elenchi e sulla loro tenuta.
Mi chiedo come sia possibile che tutto ciò sfugga a chi dovrebbe vigilare in un sito patrimonio dell’Umanità dove la Regione ha investito denaro per specializzare le guide autorizzate, per cercare di far ripartire quel polo turistico che dovrebbe promuovere e testimoniare la storia del territorio siciliano.
All’interno migliaia di persone che si affollano tra strette passerelle e gruppi che sostano nei pannelli descrittivi fermando il flusso dei visitatori quando basterebbe distanziare l’ingresso dei gruppi numerosi di quindici minuti.
Pochi accorgimenti che farebbero di una visita,la visita per eccellenza, quel passaparola che ci servirebbe per fare del turismo la più grande risorsa locale.
Luisa Gardali