Rifiuti in provincia di Enna: “gattopardianamente” cambiare per non cambiare

Le norme in materia di rifiuti si susseguono continuamente, non sono state applicate le precedenti e già vengono emanate nuove direttive in un susseguirsi di norme disattese per far si che la situazione rimanga inalterata, gattopardianamente parlando: ”cambiare per non cambiare”. Da questa situazione bisogna uscire il più rapidamente possibile dato che dalla confusione normativa discende un disservizio costante per i cittadini costretti a pagare cifre esorbitanti per un servizio inefficiente. Sicuramente nessuno in provincia può ritenersi soddisfatto della gestione della raccolta rifiuti effettuata dall’ATO Ennaeuno in rapporto fra l’altro ai costi elevati che ci costringono a pagare, la provincia di Enna più cara di Milano. La buona politica deve intervenire in un settore ove l’illegittimità è divenuta norma, pertanto come primo intervento, qualora i cittadini dovessero affidarmi il compito di guidare il comune in qualità di Sindaco, sarà quello di riportare la gestione dei rifiuti entro il rispetto delle leggi dello Stato riducendone il costo. Tutto ciò in ottemperanza alla legge n.9 del 2010 ed in ossequio all’ultima direttiva dell’assessore regionale all’energia; certo già nel 2010 attraverso le ordinanze urgenti e contingibili previste dall’art.191 del testo unico sull’ambiente la gestione dei rifiuti poteva essere attuata dall’attuale amministrazione che purtroppo nulla ha fatto per risolvere il problema ed ha continuamente aumentato le tariffe a carico dei cittadini fino al 70% . Precisa Assoconsumatori: “Dall’altro canto la soluzione non potrà essere attuata da coloro, come al Comune di Assoro che sull’argomento rifiuti pur essendo forza maggioritaria in consiglio comunale in questi cinque anni si sono sempre astenuti, demandando l’azione di opposizione all’amministrazione Capizzi, ai consiglieri Bruno, oggi candidato Sindaco ed al consigliere Tamburella (PRC) in una sorta di convergenza extrapolitica in difesa dei cittadini. A dimostrazione della applicabilità della legge n.9/2010 è il passaggio del Comune di Piazza Armerina dall’ATO Ennaeuno a Caltanissetta 1, dimostrazione dell’urgenza di intervenire in un settore che è giunto al collasso e che ha provocato un danno erariale che si aggira attorno al milione di euro che rischia di provocare il dissesto finanziario per il Comune con grave danno per i cittadini.