Leonforte. Grillo caccia un cameraman: ci scassi la minchia

Leonforte. Beppe Grillo contro l’inviato del programma “Piazza Pulita”: durante il comizio a Leonforte, in Sicilia, Grillo ha invitato la gente presente in piazza a impedire al cameraman di fare le riprese televisive e gli ha mandato, dal palco, un grande cartello con la scritta “Informazione italiana 57esimo posto”. «Quello lì devi bloccare – ha urlato Grillo rivolgendosi ad una persona del pubblico – fanno le trasmissioni per farci crollare, quello lavora per La 7 che è di Cairo che è amico di Berlusconi, quindi lavora per Berlusconi». «Vai dal cameraman e digli che la deve smettere, che ci sta scassando la m…», ha affermato Beppe Grillo, invitando il capogruppo del M5s all’Assemblea regionale, Giancarlo Cancelleri, a cercare di «fare smettere» un operatore tv che lo stava riprendendo. Quindi, di nuovo contro l’operatore, ha detto: «Io vorrei essere padrone di non essere ripreso, ho lo stesso diritto di non farmi riprendere. Io vorrei bloccare quel braccio lì – ha proseguito riferendosi al braccio che porta la telecamera per le riprese dall’alto – seguilo, ma quanto va veloce? ma qui dovreste essere abituati, e’ come seguire un cristo in processione…». Risate della piazza. Ma poi, colui che porta il grande cartello in alto, si stanca e si ferma. Grillo lo incalza e, scherzando, gli dice: «Ti do 10 euro. Dai. Dieci euro al minuto!». E poi, ancora scherzando, ha concluso: «ogni tanto date una carezza al cameraman, lui non c’entra…». «Piazza Pulita ha il diritto di riprenderci, noi di ricordargli che siamo al 57mo posto nel mondo per informazione», ha poi scritto su twitter Beppe Grillo. L’ex comico ha poi mosso nuovi attacchi alla stampa, criticando stavolta Lucia Annunziata e Andrea Vianello. «Sono più spregevoli i giornalisti dei politici che prendono 200 milioni all’anno» e La 7, che con la sua trasmissione Piazza Pulita «va a cercare i dissidenti di 5 stelle, monta una pantomina. È inconcepibile questa informazione così». «La situazione italiana è di stallo – prosegue Grillo – Noi abbiamo messo 163 parlamentari, siamo il primo movimento e ci hanno messo in un angolo; noi facciamo leggi, decreti, interpellanze ma non esce nulla, grazie anche alla complicità di questi media…».

Dura la reazione dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai – «Abbiamo sempre combattuto intimidazioni, liste di proscrizione e aggressioni, non cambiamo posizione oggi solo perché arrivano da un ex comico. Gli insulti contro un operatore rappresentano un atto gravissimo contro la libertà di informazione. Così come le minacce e gli attacchi dei giorni scorsi contro altri colleghi della Rai». Così ha risposto il segretario Vittorio di Trapani. «Sul Servizio Pubblico – prosegue di Trapani – l’ex comico sconfessa subito il suo candidato alla presidenza della Commissione di Vigilanza. Chi siede nelle istituzioni e si candida a guidare organismi parlamentari prenda le distanze da questi atteggiamenti squadristi».