Corte di Cassazione deciderà su Turi Seminara, ritenuto rappresentante Cosa Nostra

Il prossimo 11 luglio i giudici della Corte di Cassazione saranno chiamati a giudicare il ricorso che è stato presentato dagli avvocati difensori di Turi Seminara, Francesco Azzolina e Giuseppe Gianzi. I due avvocati hanno presentato ricorso avverso la condanna ad otto anni inflittagli dalla Corte di Appello un anno fa, in quanto ritengono che Turi Seminara è il rappresentante provinciale della famiglia di Cosa Nostra, operante nel territorio tra Mirabella Imbaccari, Aidone e Piazza Armerina. Gli avvocati difensori, nel loro ricorso presentato alla Cassazione, chiedono sostanzialmente l’assoluzione per il loro assistito in quanto non ci sono elementi probanti che portano ad affermare che il capo provincia di Cosa Nostra sia proprio il pastore di Mirabella Imbaccari, che si è sostituito a quei capi che sono finiti in carcere e condannati. Il ricorso in Cassazione è stato presentato anche per Gaetano Drago, difeso dagli avvocati Egidio La Malfa e Enzo Trantino, condannato a 6 anni e 1 mese. Drago viene ritenuto dalla Dda di Caltanissetta l’uomo di fiducia di Turi Seminara, l’uomo che era di collegamento con gli altri uomini della famiglia, ma anche quello che andava presso gli imprenditori ed i commercianti per trattare il prezzo da pagare. Turi Seminara si è sempre dichiarato innocente ed ha sempre sostenuto di essere un allevatore e di avere lavorato sodo assieme ai componenti la sua famiglia per cercare vivere decentemente. Un aspetto non condiviso di chi si è speso, a livello di indagine, come gli investigatori della squadra Mobile di Enna ed i carabinieri del comando provinciale , che hanno lavorato moltissimo per individuare l’attività di Turi Seminara e degli uomini che aveva attorno e che avevano il compito di reperire soldi con le estorsioni ad imprese edili e commercianti.