Enna. Continua in appello il processo per blocco Autostrada A19 per autonomia Università Kore

Enna. Una storia infinita, quella del blocco dell’autostrada nel maggio del 2005, per costringere il Ministro Moratti a firmare l’autonomia dell’Università Kore e continua a viaggiare nelle aule di giustizia. Ieri si è aperto presso il tribunale nisseno il processo di appello che vede imputati ben 24 persone, tra cui parlamentari, amministratori sindaci, consiglieri comunali e provinciali, simpatizzanti, che si incatenarono in segno di protesta allo svincolo autostradale della A19 di Enna. Protesta “forte” ma che fu utile perché nello stesso giorno ottennero la firma che dava l’autonomia alla Kore. Il pg d’appello Lucia Brescia ha chiesto nella sua requisitoria la conferma delle condanne, con accuse a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio per i 22 degli imputati, tra cui vi sono l’ex senatore del PD Mirello Crisafulli, uno dei principali fondatori dell’università, assieme agli ex presidenti della Provincia Cataldo Salerno ed Elio Galvagno; inoltre ha chiesto alla Corte, presieduta da Sergio Nicastro, l’assoluzione per 2 imputati, Roberto Marino e Carmelo Di Venti, ritenendo insussistenti le accuse nei loro confronti. I due imputati sono difesi dall’avvocato Mauro Lombardo, che terrà la propria arringa il 24 ottobre, giorno in cui è attesa la sentenza d’appello. Mirello Crisafulli e Cataldo Salerno sono difesi dagli avvocati Alfredo Galasso e Giovanni Palermo, Elio Galvagno dall’avvocato Vincenzo Crimi. In primo grado ci furono venticinque condanne, variabili da tre a cinque mesi, con pena sospesa e condonata dall’indulto. Un solo imputato, l’ex consigliere provinciale comunista Sebastiano Pruiti, non ha fatto ricorso in appello. “Non l’ho ritenuto necessario – ha dichiarato con schiettezza Pruiti – perché sono cosciente di avere fatto il giusto per difendere il territorio; quella manifestazione è stato un atto necessario e importante per lo sviluppo del territorio provinciale e lo ha dimostrato proprio l’Università ”. Che era una protesta giusta lo hanno evidenziato gli avvocati difensori dell’ex senatore Mirello Crisafulli sostenendo che la protesta intanto ha avuto effetti benefici e fu dettato dallo stato di necessità della provincia, che aspettava l’autonomia della Kore da dieci anni (1995) e fu anche confermato in primo grado dai funzionari di polizia, che erano intervenuti per fermare le proteste.