Nicosia. Si è svolto giorni addietro a Palermo il vertice tra il sindaco Sergio Malfitano ed il commissario regionale per l’emergenza rifiuti Lupo. “Nell’immediato convocheremo un vertice con i sindaci dei Comuni vicini – ha spiegato il sindaco – per valutare l’opportunità di consorziarci per abbattere i costi. In ogni caso, ove non risultasse conveniente il Comune assumerà il servizio”.
Malfitano spiega che l’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, non è orientato a prorogare i termini per l’entrata in vigore delle Srr. Intanto l’Ato rifiuti ha depositato la documentazione richiesta dal giudice del tribunale di Enna all’udienza del 20 giugno, che deve pronunciarsi sulla richiesta dell’Ato rifiuti, di sospendere gli effetti del pignoramento da 2 milioni e mezzo di euro ottenuto dal Comune di Nicosia. Il giudice dopo avere esaminato la documentazione depositata dall’Ato, che sostiene di vantare dal Comune un credito di oltre 5 milioni di euro, aveva chiesto all’Ato di produrre la documentazione “giustificativa” delle somme che sostiene di vantare, concedendo un termine di 5 giorni per il deposito. Tecnicamente l’Ato deve dimostrate tutte le voci di spesa che concorrono a “formare” la cifra di 5 milioni 192 mila euro come debito del Comune verso l’Ato. Da ieri i legali del Comune avranno altri 5 giorni di tempo per esaminare le carte e presentare eventuali contestazioni.
All’udienza del 20 giugno i legali del Comune hanno depositato atti e documenti secondo i quali l’Ato è debitrice nei confronti dell’Ente non soltanto dei 2 milioni e 200 mila euro per i quali è stata pronunciata una sentenza favorevole al Comune ma di altri 2 milioni di euro per somme anticipate, versamenti effettuati e per i 600 mila euro per i quali il Comune di Nicosia subì un pignoramento da parte di una banca che aveva anticipato le somme all’Ato rifiuti. La decisione del giudice che deve decidere se sospendere il pignoramento o darvi corso, quindi è attesa per i primi di luglio.