Enna, presidente della CNA su pacchetto lavoro

Enna. La Cna provinciale è stata da sempre una delle organizzazioni di categoria che si è battuta in primo piano sul problema imprese e sulla questione lavoro giovanile, prendendo anche delle iniziative per cercare di trovare delle soluzioni alla crisi. Tonino Palma, presidente provinciale della Cna interviene con proprie considerazioni sul decreto lavoro emanato dal Consiglio dei Ministri. “Se dobbiamo giudicare il pacchetto lavoro licenziato qualche giorno dal Consiglio dei Ministri – esordisce Tonino Palma – alla luce della paralisi e della inattività che ha contraddistinto la politica e i governi negli ultimi mesi, soprattutto in tema di occupazione e sviluppo, certamente dovremmo considerarci più che soddisfatti. Ma se dobbiamo considerare queste misure nel quadro più ampio della grave crisi in atto e del dilagare della disoccupazione, che nel primo trimestre di quest’anno ha toccato quota 12,8%, la più alta da 36 anni, e quella giovanile fino ai 24 anni che ha raggiunto la sconfortante percentuale del 41,9%, quando solo 12 mesi prima era del 35,9%, queste misure rappresentano una goccia in un oceano immenso .In astratto è senz’altro positivo incentivare l’occupazione di giovani disoccupati da almeno sei mesi, o che abbiano una o più persone a carico o non abbiano studiato oltre la licenza media, ma se le imprese che devono assumerli, continuano a non avere commesse, schiacciate dalle tasse, compresse dagli scarsi consumi continuano a rimanere senza prospettive”. Tonino Palma si chiede e chiede: Questi giovani dopo i 18 mesi di agevolazioni che fine faranno? Sono seriamente a rischio anche gli occupati che non hanno alcuna garanzia di poter conservare il proprio posto di lavoro nel prossimo futuro. Il presidente provinciale della Cna sottolinea anche il fatto che il modello che questo genere di provvedimenti favorisce è quello di un Paese che penalizza istruzione e specializzazione. “Quello che ,invece ci vuole, è un intervento più radicale e profondo.- sostiene Tonino Palma – Le misure spot che possono andare dallo sgravio per le assunzioni per un periodo ristretto, allo slittamento dell’aumento dell’Iva, allo spostamento della scadenza dell’IMU, senza un intervento serio sulla riduzione del cuneo fiscale, sulla diminuzione delle tasse, sull’avvio di investimenti per l’ammodernamento e la infrastrutturazione del paese, utilizzando al meglio le risorse provenienti dall’Unione Europeo, risultano essere palliativi illusori e non risolutivi della grave crisi in atto. Se non si da priorità agli interventi in direzione dell’alleggerimento della pressione fiscale, della diminuzione del costo del lavoro e dell’immissione di risorse per rivitalizzare l’economia attraverso nuovi investimenti qualsiasi altra misura, anche quella che intende favorire l’occupazione di giovani disagiati, non potrà avere gli effetti incisivi e duraturi che tutti attendiamo. Il mio timore e quella della mia organizzazione è che invece queste risorse si disperderanno nel nulla senza dare effetti positivi stabili”.