Rifiuti. Sindaco Nicosia convoca vertice con sindaci viciniori per valutare l’opportunità di consorziarsi

Nicosia. Dopo il vertice svoltosi mercoledì pomeriggio a Palermo il vertice tra il sindaco Sergio Malfitano ed il commissario regionale per l’emergenza rifiuti Lupo, il primo cittadino convoca un incontro con i Comuni della zona nord per discutere della costituzione della Srr, la Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti che dovrà sostituire l’Ato.
Il Comune da mesi lavora per assumere il servizio di igiene ambientale in capo all’Ente e sostanzialmente svolgerlo come avveniva prima del 2005, anno nel quale, sfortunatamente entrarono in vigore gli Ato che avrebbero dovuto ridurre i costi ma si sono trasformati in voragini di debiti. Basti pensare che l’Ato di Enna al 31 luglio del 2011, quando era già in liquidazione, aveva un debito certificato dalla Regione di oltre 60 milioni di euro. Malfitano appena concluso l’incontro a Palermo, aveva annunciato la convocazione di un vertice con i sindaci dei Comuni vicini per valutare l’opportunità di consorziarsi e verificare se ed in che misura questa forma abbatte realmente i costi. “In ogni caso, ove non risultasse conveniente – aveva sottolineato comunque il sindaco – il Comune assumerà il servizio e lo svolgerà in proprio”.
L’assessorato regionale dell’Energia ed i Servizi di Pubblica Utilità, non è orientato a prorogare i termini per l’entrata in vigore delle Srr, le Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, malgrado dagli Ato siciliani siano già arrivate diverse richieste di proroga del termine del settembre prossimo. I Comuni convocati dal sindaco di Nicosia sono una decina, tutti distanti tra loro al massimo 30 chilometri. La riunione potrebbe svolgersi entro la settimana entrante e comunque l’intento è di stringere i tempi in modo da avere tutte le autorizzazioni necessarie a svolgere il servizio in tempi brevi.
Procede intanto dinanzi al giudice di Enna il procedimento con il quale l’Ato ha chiesto di sospendere il pignoramento da 2 milioni e 200 mila euro ottenuto dal Comune di Nicosia, che ha fatto valere l’esecutività di una sentenza arbitrale del 2008 che ha condannato l’Ato a versare la somma che il Comune aveva anticipato a partire dal 2005 per stipendi e costi del servizio entro domani l’avvocato del Comune dovrà depositare le controdeduzioni alla documentazione presentata dall’Ato, che sostiene di vantare un credito da 5 milioni di euro, quindi il giudice deciderà se sospendere o dar corso al pignoramento.