Enna. Sospensione assistenza anziani: protesta e diffida dei Sindacati

Enna. Lettera di Cgil, Cisl e Uil al comune di Enna per la problematica degli anziani a Enna, dove è stato sospeso il servizio di assistenza domiciliare agli anziani.
I sindacati dei pensionati fanno presente che gli anziani assistiti ad Enna sono stati 178, il servizio è stato interrotto il mese scorso, i lavoratori impegnati sono 23: 1 Assistenti sociali, 18 assistenti domiciliari, 2 autisti, 2 ausiliari; il rapporto è 1 assistente domiciliare ogni 10 anziani, il servizio si svolge in 3 giorni settimanali. Viene utilizzato il sistema dei vaucher concesso agli anziani che scelgono la Cooperativa sociale accreditata (Coop. Asmida, Coop. Anchise).
Ad oggi tutti i 23 lavoratori sono licenziati
Nella lettera i sindacati precisano, inoltre: “Il comune ha dichiarato, con noncuranza, che tale servizio non è obbligatorio, invece la legge 328 del 2000 obbliga i Comuni a intervenire nei casi di: indigenza, non autosufficienza, non copertura familiare. Secondo le stime del sindacato dei pensionati, i casi particolarmente urgenti sono circa 60, verso i quali non può assolutamente essere interrotto tale servizio, per evitare di creare una grave omissione verso questi soggetti da parte dell’Amministrazione Comunale.
L’utilizzazione del personale dell’ex reddito minimo di inserimento pensata dal Comune, non è assolutamente percorribile perché si tratta di lavoratori assolutamente non qualificati, senza esperienza sul campo e con la totale assenza di rapporti affettivo-relazionale con gli anziani”.

La riunione di oggi ha visto la partecipazione di Sigfrido Fadda Segretario generale SPI-CGIL, Salvatore Montalbano Segretario Generale FNP-CISL con Enzo Canu Segretario Territoriale FNP-CISL e Filippo Manuella Segretario Generale UILP-UIL.

Copia lettera inviata al Sindaco di Enna:
I Sindacati esprimono forte preoccupazione per la sospensione “sine die” dell’Assistenza Domiciliare agli Anziani rappresentataci, con molta preoccupazione, da parecchi anziani nonché dagli operatori impegnati nel settore.
La ragione risiederebbe nella “mancanza di soldi” che è una situazione da sempre presente nelle Amministrazioni Pubbliche e che oggi presenta qualche problema in più a seguito dei tagli operati dallo Stato.
Una abolizione totale e “tout court “ del servizio non trova, a nostro giudizio, nessuna giustificazione, né tantomeno convince il fatto che ancora il Consiglio Comunale non abbia approvato il bilancio preventivo 2013 dato che si può operare in dodicesimi sulle poste in bilancio del 2012. Non convince, altresì, il fatto che l’assistenza domiciliare, alla pari di altri, sia un servizio non obbligatorio.
E’ il caso di ricordare che siamo di fronte ad una fascia particolarmente debole di cittadini e che esistono nella nostra città anziani non autosufficienti, senza alcuna copertura familiare e nella condizione di non potere provvedere a sé stessi.
L’assunto che si tratti di servizio non obbligatorio, vacilla notevolmente di fronte la situazione di non autosufficienza ed al rischio di abbandono appena descritta, per la quale scatta l’obbligatorietà a provvedervi prevista dalla legge 328 dell’8.11.2000.
Assurdo, ci pare inoltre, il ricorso a persone impegnate nel Reddito Minimo di Inserimento per l’assenza di professionalità e per l’assenza di qualificazione indispensabili per simile delicata attività.
Per le ragioni sopra evidenziate questi Sindacati
DIFFIDANO
codesta Amministrazione Comunale al ripristino immediato del Servizio di Assistenza domiciliare agli Anziani con l’utilizzo di personale qualificato, almeno per quelli non autosufficienti e senza copertura familiare per i quali l’obbligo ricade sui Comuni.
CHIEDONO
l’attivazione immediata di un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati, per affrontare in modo sistematico e strutturale le problematiche relative agli anziani.
SPI CGIL – FNP CISL – UILP UIL