Leonforte. Operazione antidroga “Nickname” restano in carcere sette degli otto arrestati
Enna-Cronaca - 08/07/2013
Sette degli otto arrestati nel corso dell’operazione antidroga “Nickname”, effettuata dagli agenti del commissariato di Leonforte in collaborazione delle squadre Mobili di mezza Sicilia, rimangono sotto accusa per i reati loro addebitati. Il tribunale del Riesame di Caltanissetta ha confermato il provvedimenti restrittivo nei confronti degli agirini Adriano Chiovetta, di suo cognato Giuseppe Minnì e di Angelo Suriano; mentre Filippo Raccuglia, Nicolò Prestifilippo Cirimbolo e Fabio Valenti rimangono ai domiciliari. Il tribunale di Libertà ha concesso i domiciliari, Francesco Pagano, 37 anni detto “Cicciu u mattu” di Agira. Scarcerato, invece, Natale Mangione, 26 anni di Leonforte, che viene ritenuto il terminale dell’organizzazione leonfortese capeggiata da Pietro Cuccia, detto “zi Giulio”. Mangione, secondo la Dda di Caltanissetta, veniva rifornito di droga da Sebastiano Buscemi detto “u suopu”; e nelle intercettazioni avrebbe dichiarato di gestire lui lo spaccio e che, in sette anni, aveva eluso la giustizia. Mangione si è consegnato spontaneamente agli investigatori, ritornando dalla Germania, dove si trovava per lavoro; ha lasciato giovedì pomeriggio il carcere Malaspina di Caltanissetta, dove era detenuto da due settimane, ed è libero, ma non si conoscono le motivazioni della liberazione. Solo per sette restano le accuse avanzate dalla polizia. La settimana che va ad incominciare il Tribunale del riesame prenderà in visione i ricorsi presentati da quasi tutti gli altri indagati. Le indagini condotte dagli agenti del commissario capo Salvatore Tognolosi è partita da una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video, che hanno documentato lo smercio di droga ai pusher. Nel corso delle investigazioni sono state intercettate conversazioni di numerosi tossicodipendenti che prendevano appuntamento con lo spacciatore, trovandoli poi in possesso di droga in certi casi arrestandoli, denunciandoli oppure segnalandoli alla Prefettura come assuntori.