Si arricchisce di una nuova pagina la vicenda legata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico in contrada Risicallà nell’azienda agricola di Mario Cascio. Dopo che la sentenza del Tar di Catania che ha dichiarato l’improcedibilità sul ricorso presentato, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la regione siciliana ha dichiarato il 19 giugno improcedibile l’istanza cautelare sul ricorso proposto dal Comune di Enna contro la Società Agricola “Cascio Mario & C.” il che fa ipotizzare l’avvicinamento verso una richiesta di risarcimento da parte dell’azienda in capo al Comune, una richiesta che si preannuncia di svariati milioni di euro e comunque, dicono le parti interessate, consona al danno subito. La contesa nasce nel maggio del 2010 quando al Comune di Enna giunge richiesta per realizzare un impianto fotovoltaico su serra di potenza inferiore ad un megawatt, con un costo quantificato in 4 milioni e 500 mila euro, impiegando circa 15 lavoratori per una durata di 20 anni.
Cinque mesi dopo arriva la risposta negativa del Comune, un diniego che si ripeterà due volte ed in entrambe il Tar dà ragione all’impresa tanto che viene intimato il rilascio dell’autorizzazione entro trenta giorni, ma va oltre nominando un commissario ad acta, individuato nell’arch. Sebastiano Alesci, Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Aidone, “in difetto di spontanea esecuzione della presente sentenza da parte del Comune, nei termini sopra individuati, ai medesimi adempimenti provvederà in via sostitutiva” assegnandogli a tal fine il termine di 60 giorni, decorrente dalla scadenza del termine assegnato al Comune, per l’espletamento dell’incarico.
La vicenda adesso rischia di avere strascichi per il Comune nel momento in cui verrà avanzata la richiesta di risarcimento per il danno subito e per i mancati redditi avuti dalla non realizzazione dell’impianto e la mancata coltivazione; per la richiesta, però, si deve attendere che la sentenza passi in giudicato.