L’Associazione Re-esistenza di Troina aderisce a manifestazione No Muos a Niscemi

L’Associazione Re-esistenza di Troina dichiara con forza la sua contrarietà all’ultimo atto del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e comunica la propria adesione alla manifestazione che si terrà a Niscemi il prossimo 9 agosto.

“Apprendiamo con rammarico e rabbia la decisione presa dalla Regione Sicilia di revocare il diniego alla costruzione e messa in funzione del sistema Muos di Niscemi, si legge sul comunicato dell’associazione. Il provvedimento arriva dopo l’esito degli studi condotti dall’Istituto Superiore di Sanità, dai quali sono emersi pareri negativi circa la pericolosità sulla salute delle installazioni di Niscemi. Dai dati rilevati, secondo l’istituto, il Muos rispetterebbe in pieno i limiti relativi ai campi elettromagnetici previsti dalla legislazione italiana. A nostro parere è del tutto sconsiderato aver dato credito definitivamente a questi esiti ed aver legato a ciò la scelta della revoca dell’impianto. Il presidente della Regione Sicilia ha prima speculato in campagna elettorale, sbandierando la questione del Muos come prioritaria , ergendosi a difensore del principio dell’autodeterminazione dei popoli e del rispetto dei territori, per poi fare marcia indietro e addivenire a posizioni più morbide e di sudditanza agli USA”.

È duro l’attacco dell’associazione per questa amara decisione della Regione Sicilia.

“Alcuni pensano che le battaglie No Muos siano inutili e strumentalizzate, afferma il portavoce e rappresentante dell’associazione, Enza Pruiti (nella foto), per fortuna la grande partecipazione ed il grande attivismo delle mamme ha dimostrato che c’è gente che al di là delle appartenenze è preoccupata per le conseguenze di questa installazione. La giustificazione addotta dalla Regione Sicilia, è che il blocco dei lavori comporterebbe il pagamento di multe per 18 miliardi di dollari. È davvero questo che interessa alla Regione Sicilia e ai tanti impegnati nella lotta contro questa installazione, dai comitati No Muos, alle associazioni ambientaliste, alla società civile? Questa gente da mesi combatte contro un’opera che oltre ad essere stata realizzata in un’area protetta, provoca comunque un impatto ambientale e costituisce elemento strategico di una politica imperialista e guerrafondaia. E non è parlando di perdite economiche che le motivazioni di chi si oppone ad esse, possa essere neutralizzate o minimizzate”.

Sandra La Fico