”Operazione Husky”: passaggio dalle truppe canadesi a Catenanuova

Catenanuova. Un tour articolato e colmo di grande affetto, quello organizzato dai canadesi dell’”Operazione Husky”, in visita nella Sicilia d’oggi per ricordare la Sicilia di ieri, precisamente nel luglio-agosto del 1943, quando venne liberata dal nazismo dalle forze anglo-americane e con il supporto delle forze canadesi, che sul campo ennese lasciarono ben 562 morti, ricordati da questa folta delegazione che ha visitato da Pachino, tutto il tracciato che vide quei canadesi diventare eroi anche in territorio catenanuovese e agirino, sul monte Scalpello (esercito di liberazione) e Monte SantaMaria (forze tedesche). Oggi le salme dei caduti sono custodite nel cimitero canadese d’Agira. Un passaggio davvero emozionante offerto dalle truppe canadesi a Catenanuova, grazie a mister Steve Gregory con una manifestazione che ha entusiasmato la popolazione riunita in piazza Municipio, con tanto di cornamuse e i vestiti tradizionali canadesi, la dedica di una targa per ricordare i caduti, e poi un percorso che partendo da via P.Umberto, ha attraversato la via Amendola per arrivare attraverso la via V.Emanuele fino alla Piazza del monumento ai Caduti. Dopo il saluto del sindaco, gli inni nazionali e i discorsi di un veterano già 90enne, il capitano Atkinson, che ha ricordato quei momenti. Un riscontro anche da qualche anziano catenanuovese che parlando del periodo bellico e delle truppe canadesi, ha avuto parole d’ elogio per il loro comportamento verso la popolazione catenanuovese, non di occupanti ma liberatori di un popolo che per colpa dei governanti di allora era finita dalla parte sbagliata. Le truppe presenti, appartenenti a vari corpi militari, compreso un generale, a Catenanuova, hanno salutato e stretto la mano agli anziani, oggi come allora, un abbraccio di fraterna amicizia fra due popoli per un avvenimento che-ha detto il sindaco Biondi- dovrà durare nel tempo. Tre ore di manifestazione che sono volate via in un momento, ma che ha lasciato sicuramente il segno e chissà se in futuro potrà far nascere l’iniziativa di un gemellaggio fra due popoli. Un avvenimento -bisogna dire- che per mera disinformazione non aveva avuto l’eco che meritava, ma che nel momento più importante della visita, giorno 28 luglio, la popolazione ha saputo cogliere l’essenza dell’incontro di una delegazione, che aveva lasciato sul territorio a Catenanuova, fratelli e zii, come una signora canadese di 70 anni, che con le lacrime agli occhi raccontava con tanto di foto a seguito la storia di un proprio fratello morto a 20 anni. Un plauso va allo spirito organizzativo di mister Steve Gregory che, aiutando il figlio studente a preparare una relazione scolastica sulla partecipazione canadese alla liberazione della Sicilia, ha voluto il coinvolgimento delle autorità civili e militari di quel paese, battezzando così L’Operazione Husky, una passeggiata nel tempo, attraverso tanti paesi, come Piazza Armerina, Valguarnera, Raddusa, Dittaino, Regalbuto, Agira e una accoglienza da parte di tutti che lascerà il segno.
Carmelo Di Marco