Piazza Armerina. Degrado alla Villa romana del Casale. I Direttori hanno incarico a vita?

La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, uno dei siti archeologici più visitati del mondo, è sotto le critiche dei turisti italiani e stranieri che lo vengono a visitare. Mosaici deturpati dalle feci dei colombi, bagni inagibili fino a pochi giorni fa e solo la protesta ha portato all’intervento risolutivo, sporcizia diffusa. I turisti guardano con ammirazione le bellezze che la villa contiene, ma nel contempo si lamentano, criticano e denunciano che molte cose non vanno. “Un patrimonio artistico sicuramente splendido ma purtroppo non è tenuto bene – dichiara un gruppo di turisti francesi – personale insufficiente, non c’è controllo, i mosaici deturpati da escrementi di uccelli, pannelli pubblicitari posti intorno alla villa in mezzo ai reperti. Insomma, non proprio un bel biglietto da visita per un sito Unesco patrimonio dell’Umanità”. I lavori effettuati non sono stati collaudati perché costano molti, ma si dovrebbero fare entro la fine di settembre. Si è alla vigilia dell’avvio della seconda parte degli interventi di ristrutturazione che interessano le terme e il triclinium, per cui sono stati già stanziati circa cinque milioni di euro dall’ex ministro per il Turismo, Piero Gnudi. L’emergenza colombi è quella sicuramente più grave perché non è facile allontanare centinaia di colombi che hanno scelto la villa come sede residenziale . “Non c’è una soluzione valida – dichiara Guido Meli, direttore del parco archeologico – la Regione spende soldi per fare, ma non ha soldi per mantenere; il Comune di Piazza Armerina sta provvedendo alle opere di pulizia ordinaria dei luoghi di visita, le passerelle, i corrimano, i cestini esterni, ma i mosaici sono ben altra cosa, possono intervenire solo “mani esperte”, tecnici restauratori o personale specializzato e tutto questo ha costi che il Parco non è nelle condizioni di poterlo fare, non ci sono soldi”. “Per cacciare i piccioni ci vorrebbero i falchi, – sostiene l’architetto Meli – ma non abbiamo fondi per la presenza ciclica di un falconiere. Si tratta di spese ordinarie che non riusciamo a coprire, ci vorrebbe un progetto che l’Europa potrebbe finanziare, ma dovrebbe essere la Regione a pensare a tutto questo, ma sino ad ora c’è silenzio assoluto sul problema”.

Nota del Direttore: Un invito al Direttore del parco archeologico Meli: “non le sembra puerile ricordare sempre che non ci sono “soldi”, si attivi! Forse sarebbe opportuno che la Regioni cominciasse, pure, a pensare a nuove figure dirigenziali per i parchi archeologici della provincia di Enna (Villa romana del Casale e Morgantina).