Enna. Si prevede “battaglia” per regolamento e direttore artistico del teatro Garibaldi

Enna. Tra qualche settimana approderà in aula il regolamento del Teatro Garibaldi,visto che l’amministrazione comunale lo ha predisposto ed ultimato nel mese di luglio. Le attività culturali nonché la funzionalità, la fruizione e la concessione in uso a terzi finora sono stati affidati agli uffici che fanno capo all’Area 1 del comune. La giunta, nella fattispecie l’Assessorato alla Cultura, ha deciso che sarebbe opportuno dotare il Comune di un regolamento che metta ordine allo svolgimento degli eventi, siano essi promossi dalla stessa amministrazione che da enti e associazioni private. Il punto cruciale del regolamento è la figura prevista del direttore artistico. “Figura che, nella bozza redatta dalla stessa amministrazione, a parere del consigliere Maurizio Bruno di Open – non viene messa in rilievo abbastanza, e viene liquidata con tre righe, tra l’altro molto insignificanti, mortificando così una figura importante come il direttore artistico, che dovrebbe dirigere il più che centenario teatro nel migliore dei modi. In questo modo tale figura viene svuotata delle sue referenze professionali, delle competenze che il direttore artistico metterà in campo, delle responsabilità che dovrà assumere”.
Il consigliere Maurizio Bruno ha messo in evidenza in sede di prima commissione consiliare degli appunti che sono stati unanimemente condivisi da tutti i consiglieri che la compongono, coi quali, in forza di una serie di aggiustamenti migliorativi che riguardano l’aspetto tecnico-autorizzativo, ha provveduto a perfezionare e a semplificare il regolamento che dovrà disciplinare la gestione e le attività del teatro Garibaldi. “La questione del direttore artistico – evidenzia Maurizio Bruno – ha notevole rilevanza. È un ruolo che non può essere esercitato con prestazione gratuita come vuole l’amministrazione. I momenti di crisi e le motivazioni che oggi inducono a ridurre la spesa pubblica non possono giustificare che un ruolo di spicco quale quello del direttore artistico venga mortificato. È un offesa al suo ruolo e ad ogni altro ruolo professionale. Il direttore in genere ha nomina triennale, provvede alla programmazione artistica annuale e pluriennale di un teatro, per le attività di prosa, danza, concertistico-musicali, intrattiene rapporti con gli artisti e gli organizzatori delle attività culturali. Egli si assume la responsabilità non solo sul piano della qualità degli eventi, ma anche della loro economicità e della ricaduta che il budget di cui dispone avrà sulle casse comunali e quindi sul bilancio”. Inoltre il direttore artistico dovrà relazionare continuamente al sindaco in merito a tutta l’attività gestionale del teatro, rendendogli conto degli obiettivi raggiunti o meno.
“Gli emendamenti che ho apportato, condivisi da tutti colleghi della I^ Commissione – che ringrazio fortemente per la serenità con cui abbiamo lavorato e per tutte le idee che insieme abbiamo sviscerato – prosegue il consigliere di Open – non solo rendono merito alla figura del direttore ma prevedono inoltre che egli sia collaborato da un comitato di gestione che, a costo zero, svolge attività organizzative e nello stesso tempo consultive per il direttore stesso, in modo che egli abbia qualcuno esperto con cui confrontarsi”. Per Maurizio Bruno se l’amministrazione non ha la disponibilità economica per nominare il direttore artistico, la soluzione non è certo quella di inserire in regolamento la nomina a prestazione gratuita così come intende fare. È più intelligente non procedere alla nomina lasciando che il teatro stia ancora per qualche tempo privo di tale figura, così come è stato finora e così come tanti altri teatri lo sono. In questo caso sarà il dirigente di area ad assumerne la gestione ordinaria senza alcun aggravio economico per il comune, così come ha diligentemente previsto un emendamento del consigliere Roberto Falciglia e della III Commissione. Non piace che nel regolamento ci sia che in mancanza del direttore assegna le funzioni di direzione al responsabile dell’ufficio competente, ovvero a un impiegato comunale con funzioni di responsabilità. Una cosa è gestire un equipe che cura l’aspetto tecnico che riguarda l’utilizzo di palcoscenico, sala e attrezzature, un’altra cosa è svolgere le mansioni di direttore artistico, responsabile della programmazione.