Enna. Presidente IX Commissione URPS Giuseppe Regalbuto: nuovi 4 senatori a vita e tagli ai più deboli

Durissima la reazione del Presidente della IX Commissione U.R.P.S., Giuseppe Regalbuto, alla notizia della nomina da parte del Presidente Napolitano di nuovi quattro senatori a vita.
Si tratta del direttore d’orchestra Claudio Abbado, l’architetto Renzo Piano, il fisico nucleare Carlo Rubbia e la neurobiologa del San Raffaele Elena Cattaneo.
«Nulla da dire sulle figure scelte da Napolitano» spiega Regalbuto «ma in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, in cui si parla di ridurre le spese, in cui i comuni e le provincie sono con l’acqua alla gola e gli italiani perdono la casa e non hanno i mezzi per istruire e dare da mangiare ai figli, il Presidente ha, di certo, peccato di coerenza».
Quella di Regalbuto, dunque, non è una polemica fine a se stessa, se si considera che tutti i senatori a vita percepiscono uno stipendio mensile pari a 13mila euro al mese. Cifre piuttosto elevate, soprattutto, se contestualizzate nel grande periodo di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, dove buona parte delle famiglie, fatica ad arrivare alla fine del mese con uno stipendio di soli 1000 euro e padri di famiglia si uccidono perché non sono in grado di mantenere i propri figli.
«Altro che spending review» continua il Presidente Regalbuto «nell’occhio del mirino ci sono sempre i più deboli, così si nega il lavoro ai disabili, si tagliano i contributi all’Unione Ciechi e Sordomuti, mentre il Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere un padre per gli italiani, contribuisce all’aggravio della spesa, anziché trovare soluzioni per risolvere i problemi di lavoro e di sussistenza dei cittadini».
Tagli alle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, meno finanziamenti alle Ferrovie delle Stato e per la manutenzione della rete. E ancora tagli ai ministeri e al comparto sicurezza sono, purtroppo, il nostro futuro.
«La Provincia di Enna, in particolare» conclude Regalbuto «sta attraversando un momento drammatico per la chiusura del Tribunale di Nicosia, dove manifestazioni ad oltranza, ahimè, non hanno dato alcun esito. Mi chiedo, allora, che esempio ha dato Napolitano buttando letteralmente al vento i nostri soldi? Con l’amaro in bocca, non mi resta altro che dire: questa è l’Italia, non di tutti, ma di pochi».