Leonforte: Presentato il libro di Gabriella Grasso Madonne d’ogni giorno
Leonforte - 16/09/2013
Leonforte. E’ stato presentato lo scorso sabato presso la Villa Artemide, l’opera prima di Gabriella Grasso, Madonne d’ogni giorno; edita dalla casa editrice Euno Edizioni; in presenza di un numeroso pubblico ansioso di scoprire nuovi talenti leonfortesi, e curioso soprattutto che qualcuno gli narrasse la propria storia: quella fatta di credenze, cunti e racconti che portano con sé in una particolare cadenza della parlata; che non è dialetto; la storia di usi e costumi di un popolo, di un quartiere o anche solo una via.
La presentazione è avvenuta nel modo più congeniale al contenuto del libro: rappresentandolo, facendolo rivivere attraverso le letture di alcuni brani a cura di Loredana Lo Pumo, Marta Mangione e Sandro Rossino, attori della Nuova Compagnia del Canovaccio, intervallati dal repertorio musicale di Rosa Balistreri, proposto dalla musicista Alessandra Formica .
A disquisire sul libro, Rosaria Camiolo in compagnia dell’editore, Emilio Barbera. La scrittrice si è riservata per sé pochi minuti finali fine appunto di far parlare la propria opera.
“Gabriella Grasso ci racconta Otto storie di donne che assumono un significato particolare nel piccolo paese di Roccalumìa che vive e sopravvive delle proprie credenze e dicerie” ha affermato Rosaria Camiolo che ha continuato “Donne apparentemente autonome ma in realtà legate dalla figura di Donna Prizzita, la cui memoria dopo la morte è affidata a tutte coloro vi abbiano avuto a che fare o ne abbiano sentito parlare”.
La scrittrice, visibilmente emozionata ha speso significative parole sul personaggio dominante del racconto: “Donna Prizzita è un miscuglio di memoria, tradizione, lei fa quello che gli altri non vogliono fare ed esercita un potere di persuasione sulle donne che si affidano a lei, non indifferente e che non credo si sia totalmente estinto oggi. Ci mostriamo razionali dinnanzi a iettature e credenze simili ma questo non vuol dire che non ci attirino ancora”.
Numerosi gli spunti di riflessione offerti e le inevitabili rievocazioni personali. Chi è Donna Prizzita? In quale forma l’abbiamo conosciuta e come continueremo ad incontrarla? Quante volte anche noi, come delle comari abbiamo parlato di lei, con la disinibizione, la libertà e la varietà espressiva e veloce offertaci dalla tecnologia, creandovi attorno un’area di mistero e aggiungendovi particolari reali, appresi da altri o semplicemente inventati per il gusto di mostrarci più preparati nell’argomento e avvalendoci sempre della farse conclusiva e sempre rassicurante “Mi raccomando però.. non lo dire a nessuno”.
La ragnatela dei racconti, nella realtà come nel libro nei suoi otto episodi, continua indisturbata a ramificarsi in ogni epoca in una complicità collettiva che scarica alla Donna Prizzita di turno, ciò che non vuole, che rifiuta o di cui non ha più bisogno o che va mantenuto segreto per non svelare l’urgente bisogno che abbiamo di apparire migliori degli altri e di farlo sapere omettendo errori o debolezze. Ma costringendoci in questo modo, alla memoria, alla rievocazione di un tempo che va sempre migliorato e dunque mutato.
Gabriella Grasso ha avuto l’intuito di raccontarci ciò che non vogliamo dimenticare: persone, fatti, odori, gesti , forme di pensiero capaci di colorare l’infanzia per forgiare il presente e rendere possibile un futuro migliore e partorire una nuova umanità.
Livia D’Alotto
foto: Maria Catalano