Enna. Convenzione tra Comune e Kore contestata, “perchè non a Enna alta?”

L’università Kore di Enna potrà ampliare le proprie strutture attraverso un progetto di potenziamento per la Ricerca ed i Servizi agli Studenti.
La decisione viene fuori da un accordo tra il Comune di Enna e l’ateneo ennese a seguito di una modifica della convenzione che le parti aveveno firmato nel 2007. Questa convenzione, però, è stata accolta con qualche perplessità da alcuni consiglieri comunali che parlano di nuova convenzione anziché di modifica della precedente. Il problema, da quanto si apprende, però non sta nella nuova o modificata convenzione, bensì sulla scelta di investire ingenti somme ad Enna Bassa quando, invece, si dovrebbe rilanciare il centro storico.
La convenzione tra le parti, infatti, prevede il potenziamento delle strutture per la Ricerca ed i Servizi agli Studenti consistenti in un plesso centrale con la realizzazione di un edificio destinato ad ospitare una nuova biblioteca centrale per gli studenti e che raddoppia l’attuale superficie ed aule studio; una struttura in grado di ospitare tutti i laboratori di ingegneria da realizzare in contrada Santa Panasia. Gli interventi per realizzare la biblioteca sono stati approvati per il finanziamento comunitario agevolato per un importo di 10 milioni e 300 mila euro.
Queste opere, per la quale l’università ha chiesto al Comune il rilascio della concessione edilizia, mirano ad incrementare l’offerta e la qualità dell’ateneo stesso.
C’è però chi, dicendosi certo della validità del progetto, si è chiesto perchè continuare ad investire su Enna Bassa anziché rianimare il centro storico dove insistono diverse strutture sulla quale quella cifra poteva essere investita.
Un esempio su tutti potrebbe essere il Palazzo dei Benedettini in pieno centro storico, struttura imponente che in una parte ospita il monastero carmelitano, mentre vicino piazza Colajanni è chiuso ormai da decenni. Quello di vedere spazi di università al Palazzo dei Benedettini è un sogno mai nascosto dagli ennesi che rivedrebbero vivere l’antica struttura, ma anche maggiore presenza soprattutto di giovani nel centro storico e, quindi, maggiore economia. Ma tra gli edifici che oggi qualche consigliere comunale segnale come capace di ospitare l’università c’è la sede dell’ex Banca d’Italia oppure l’ex ospedale di Enna alta.
Una proposta per la quale vale la pena riflettere semmai ci fosse ancora tempo per spostare parti dell’università nella parte alta della città ridandole quel respiro che con il passare del tempo va svanendo.