Enna. Deve smontare il gazebo, protesta di un commerciante: “Così si uccide l’economia”

Delusione, ma anche tanta rabbia per Massimo Campanella, titolare di un bar del centro storico di Enna che ieri è stato costretto a smontare la struttura esterna alla sua attività dopo la decisione del Tribunale. Il commerciante ennese, che si dice costretto anche a licenziare degli operai, esprime la sua delusione e si appella affinchè si torni a discute di strutture esterne a concessione dei locali commerciali.
La vicenda che ha portato Campanella a smontare il gazebo nasce qualche anno fa a seguito di una denuncia poichè la struttura occupava la visibilità di altre attività commerciali, motivazione che porta di recente il Tar ad esprimersi sostenendo che queste strutture non possono restare montate per 365 giorni: “Io però ho chiesto ed ottenuto tutte le concessioni dal Comune, dal Genio Civile e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, adesso dopo due anni mi ritrovo a dover smontare tutto dopo aver speso venti mila euro” lamenta il titolare del bar che spiega quali difficoltà adesso lo attendono: “È stato tolto un salottino al centro storico, adesso ovviamente la clientela non sarà più la stessa non essendoci più posti a sedere e questo comporta meno affluenza, quattro persone adesso resteranno a casa perchè licenziate”. Da Campanella, quindi, parte un appello al sindaco di Enna: “Mi appello alla sensibilità del sindaco affinchè si avvicini alle esigenze dei locali commerciali predisponendo un regolamento che preveda l’utilizzo di queste strutture esterne che per molti sono importanti soprattutto nei mesi invernali”.