Cisl Troina: “disastrosa” la realtà dell’Oasi Maria SS

Troina. Che all’Oasi gli stipendi ai dipendenti fossero pagati con ritardo, lo si sapeva e, nonostante qualche mugugno, lo si accettava per diverse ragioni. Andarsene dall’Oasi non è una decisione facile perché in paese, con un’economia in grande affanno, non è che un altro lavoro lo si trova dietro l’angolo. Ma ora la situazione deve aver raggiunto il limite della sopportazione, se le segreterie provinciali di categoria Fp, Fisascat e Medici della Cisl e la segreteria confederale Cisl di Enna chiedono all’Associazione Oasi Maria SS e all’Oasi Maria SS srl “una riunione urgente al fine di evitare ulteriore nocumento alla già precaria situazione dei lavoratori”. Per discutere di “problematiche aziendali, prospettive e impegno comune”, e decidere cosa fare, la Cisl ha convocato l’assemblea generale dei dipendenti dell’Oasi per domani mattina, alle 11.30, nell’auditorium della Domus Mariae. Nella lettera la Cisl non usa giri di parole dire dire che “è insostenibile il disagio in cui continuano a rimanere i lavoratori costretti a subire un ritardo nei pagamenti dello stipendio di 6 mensilità nell’Associazione Oasi Maria SS e di 9 mensilità nell’Oasi Maria SS srl”. Come se ciò non bastasse, il contratto di lavoro è ancora quello di 8 anni fa. La Cisl non esita a definire “disastrosa” la realtà aziendale e ci tiene a ricordare che è stata sempre disponibile a comprenderne le ragioni e a contribuire in modo costruttivo alla soluzione dei problemi dell’Oasi. E tal proposito cita il piano di rientro delle mensilità pregresse concordato con l’Associazione Oasi e l’Oasi srl per consentire “un recupero del debito in modo graduale e indolore” e la proposta di “internalizzare tutti o in parte i servizi essenziali”, che poteva rappresentare “un’economia importante per il gruppo Oasi”. Quelli della Cisl lamentano che la loro “responsabile disponibilità è stata mal compresa” e rimproverano alle aziende dell’Oasi di non aver prodotto né una “chiara e comprovante documentazione delle cause che le hanno condotte ad avere un debito così esorbitante nei confronti dei lavoratori” né “hanno modificato alcunché nelle politiche di gestione aziendale tali da poter prevedere una possibile ripresa nemmeno nel lungo periodo”. C’è delusione e amarezza nella Cisl perché gli incontri che ha avuto con le aziende dell’Oasi e gli impegni da queste assunti “si sono rivelati infruttuosi o disattesi”. La Cisl esprime preoccupazione e allarme per i rischi ai quali sono esposti i lavoratori “costretti a sopportare il peso delle inefficienze e della mancata corresponsione dello stipendio”. E quali sono questi rischi la Cisl lo dice con chiarezza: esposizione bancaria e usura.
Silvano Privitera