Conferenza a Gagliano sulla dignità dell’embrione

Gagliano. In aula consiliare si è tenuta una conferenza sul tema “Diritti dell’embrione tra speculazione e verità scientifica”, organizzata dall’ufficio pastorale delle parrocchie di Gagliano e dall’assessorato alla cultura del comune. I relatori hanno affrontato la questione del riconoscimento della dignità all’embrione sulla base delle implicazioni scientifiche, giuridiche ed etiche. La dottoressa Lina Pitronaci, biologa, ha precisato che l’embrione umano precoce è già un individuo con identità propria dell’essere umano. “L’embrione umano vivente – ha detto – è un soggetto umano con una ben definita identità che comincia da quel momento il suo coordinato, continuo e graduale sviluppo. E’ sulla negazione di questa evidenza biologica da parte della cultura odierna che si reggono tutti i tipi di manipolazione di questa forma di vita indifesa”. A dimostrazione di come non esista una discontinuità, dal punto di vista biologico, tra le varie fasi evolutive della vita, la dottoressa Pitronaci ha mostrato un filmato sullo sviluppo embrio-fetale.
La dottoressa Maria Antonietta Li Calzi si è invece occupata del rapporto controverso tra diritto ed embrione, al fine di comprendere le modalità attreaverso le quali il legislatore intende tutelare l’embrione e il suo diritto alla vita quando entra in conflitto con il diritto della donna di autodeterminarsi e di poter disporre del proprio corpo con la libertà di ricerca scientifica. Ha poi analizzato le leggi sull’interruzione volontaria della gravidanza e sulla fecondazione medicalmente assistita, illustrandone la disciplina e le lacune in esse presenti e ponendo in risalto l’esigenza di introdurre disposizioni normative che sanciscano, in maniera inconfutabile, quale sia il momento iniziale della vita umana, a partire dal quale l’embrione va considerato un soggetto.
Infine, padre Pietro Antonio ha detto che “solo se ci si riappropria di una comunicazione e di un confronto interdisciplinare si può perseguire il bene della persona. La biologia riconosce che l’embrione è un individuo, ma non si può negare il suo statuto di persona. E se lo si riconosce come tale non c’è una persona più persona di un’altra”. Vista la complessità dell’argomento, i relatori e gli organizzatori si propongono di trovare qualche altro momento di dibattito per chiarire meglio e sviscerare gli aspetti scientifici, giuridicie ed etici derivanti dall’uso della moderne biotecnologie nella sperimentazione sull’embrione.
Valentina La Ferrera