Al “Federico II” di Enna seconda fase del concorso gastronomico regionale “Mediterraneo a tavola”

Enna ONAF SiciliaAd Enna, ha preso il via la fase di selezione dei piatti in concorso per la competizione gastronomica denominata “Mediterraneo a Tavola”, venerdì 8 novembre. Il concorso, patrocinato dal Consorzio di Tutela della Vastedda della Valle del Belìce DOP, come attività contemplata all’interno delle azioni finanziate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, commissario ad acta ex Agensud, nasce dall’analisi dei problemi che ha evidenziato una poca conoscenza della Vastedda e dei suoi utilizzi in cucina da parte degli chef e cuochi siciliani. Sono stati invitati a partecipare gli allievi delle quarte classi degli Istituti Professionali per i Servizi nell’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera siciliani per ideare e preparare piatti inediti con l’utilizzo caratterizzante del Formaggio Vastedda della Valle del Belìce DOP. Il concorso, promosso dall’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi e dall’Accademia del Gusto Mediterraneo, ha iniziato, con una prima tappa di valutazione piatti, presso l’IPSEOA “Federico II” di Enna ed ha visto nei quattro coordinatori regionali di giuria Enna ONAF Sicilia  (2)(Dott. Antonino Longo, Dott. Pietro Pappalardo, Dott. Paolo Campo ed il Prof. Massimo Todaro) il gruppo di valutazione delle fasi di preparazione e delle caratteristiche sensoriali. Gli allievi dell’Alberghiero di Enna, coordinati dal Prof. Carmelo Barberi, hanno presentato un menù, dall’antipasto al dessert caratterizzato dalla Vastedda ma, soprattutto da un modo, sempre più alla moda, di concepire la ristorazione: l’utilizzo prioritario di materie prime del territorio, per un menù a “chilometro zero”. Se non l’unico, la Vastedda valle del Belìce DOP è uno dei pochissimi formaggi ovini a pasta filata. Ha un gusto particolare, tipico del formaggio fresco di pecora, con note lievemente acidule e mai piccanti. Enna ONAF Sicilia  (3)La sua pasta è bianca, compatta, con qualche striatura dovuta alla filatura artigianale. La caratteristica forma a focaccia, con le sue facce lievemente convesse, rende inconfondibile la vastedda. Il Dott. Pietro Pappalardo, ideatore e coordinatore del Concorso, sottolinea come tale iniziativa possa rappresentare un importante momento di ricerca e crescita che vede protagonisti le nuove generazioni di chef siciliani sempre più attenti al territorio ed alla cultura mediterranea. Le giurie, da adesso, sono già a lavoro visitando le cucine degli Istituti iscritti su tutto il territorio regionale dove gli allievi si cimentano a sperimentare sapori ed emozioni che saranno pubblicati in un ricettario dedicato ai “cento modi” di cucinare la “Vastedda della Valle del Belìce DOP”.