Enna. L’opposizione punge, il sindaco morde, ma nella maggioranza restano i dubbi

“Anziché farmi sacrificare, terrò una posizione eretta”. Con queste parole il sindaco di Enna Paolo Garofalo è intervenuto sul dibattito politico molto duro nei toni e senza esclusione di colpi con il sindaco che ha subito pesanti critiche, ma allo stesso tempo si è tolto dei macigni dalle scarpe.

Ad aprire i lavori Contino (Open) che ha preso atto della mancanza dei numeri per il sindaco per governare. “La città ha sofferto troppo le diatribe del Pd a cui chiedo quale azione politica ha presentato in tre anni”.
Attacco giunto anche da Cardaci che ha constatato “una chiara difficoltà dell’amministrazione nel godere di solidità”. Sostenendo, poi, che “questo Consiglio non può risentire il riverbero di quanto succede a livello nazionale”, Cardaci ha criticato il “no” del sindaco alla proposta di formare una giunta che rappresentasse tutte le aree culturali della città con la politica all’esterno. Il consigliere ormai ex Pdl ha “avvertito” la maggioranza a non sfruttare l’opposizione per altri scopi.

E a proposito di posti in giunta, durissima la risposta del sindaco al consigliere Roberto Falciglia che aveva criticato l’azione politica dell’amministrazione rea di aver realizzato poco e il sindaco di avere le capacità di fare molto di più rispetto a quanto fatto vedere fin qui (vedasi intervento integrale in fondo).

“Alcuni consiglieri d’opposizione – ha detto Garofalo riferendosi a Falciglia – hanno chiesto con garbo un assessorato e con garbo è stato detto di no”.

Non meno docile il commento sul consigliere Scillia già promotore di una mozione di sfiducia al sindaco e non andata a buon fine: “Di fatto Scillia ha sfiduciato se stesso perché la sua mozione non ha avuto neanche una firma, un fatto già di per sè indicativo”. Scillia ha suscitato mugugni anche tra i banchi dell’opposizione accusata di non aver posto argomentazioni valide, un intervento che ha quasi dato un assist all’amministrazione che, almeno nelle intenzioni di questo Consiglio, doveva essere sul banco degli imputati ed invece ha avuto qualche spunto per incunearsi nelle spaccature dell’opposizione.

Per Gargaglione la mozione di Scillia non era “altro che un modo per sentirsi meno in colpa a fine mandato” ed ha poi definito deludente il bilancio della giunta ancora una volta aspramente criticata ricordando i patti non rispettati ad inizio legislatura subito dopo le elezioni che videro l’allora Primavera Democratica appoggiare Garofalo.

Elegante, ma allo stesso tempo molto più che pungente il consigliere Di Pietro: “Siamo all’alba di una nuova stagione che sarà segnata con la vittoria di Renzi”; Di Pietro ha poi accusato il Pd che “alla prima occasione per dimostrare i grandi numeri del congresso non riesce ad eleggere il Presidente del consiglio”. Ma il consigliere non è stato tenero neanche nei confronti dei dissidenti del Pd chiamati, con un eufemismo, conigli.

Critico sul proprio partito Gianfranco Gravina (Pd) che ha chiesto un confronto “qual’ora ci sia la voglia e la necessità”, mentre al sindaco ha chiesto un cambio di marcia. Nessun intervento del capogruppo Pd, Salamone, che ha lasciato rispondere il sindaco.

E proprio Garofalo, a cui sono andate le lodi di Messina e le critiche di Incardona, è andato giù duro ricordando che sin dal suo insediamento non ha avuto i numeri in aula.

“È vero che si è registrato un fatto importante se non grave, che il Pd ha perso il presidente del Consiglio, si è voluta impallinare un’apertura” riferendosi alla candidatura di Luigi Dello Spedale non andata giù a qualche consigliere democratico.

“Ancora – riconosce Garofalo – nella maggioranza c’è qualche difficoltà così come noto che nell’opposizione c’è il lancio ad una mia alternativa” con riferimento al presidente del Consiglio, Bruno.

Sul futuro politico e di stabilità governativa Garofalo ha avvisato: “Più che sul bilancio scommetterei sui fatti post 7 ed 8 dicembre quando Pdl e Pd segneranno il proprio futuro”.
Ha risposto così Garofalo alla provocazione lanciata dal consigliere Incardona che si chiedeva, nel suo intervento, cosa potrebbe succedere se per il bilancio venisse fatta una votazione segreta. Non è infatti un mistero che all’interno del Pd diversi consiglieri non stanno condividendo i passaggi che portano all’approvazione del bilancio preventivo. “Non è possibile che venga messo a disposizione solo della II Commissione” ha detto Gravina parlando anche di un “partito afono” (riferimento al continuo silenzio di Salamone?); lo stesso consigliere, che insieme a Giacomo Falzone ha dato vita al Liberal Pd, nel dare il suo voto favorevole agli atti propedeutici per il bilancio ha avvertito di farlo solo per senso di appartenenza al partito, una fede che non potrà durare a vita senza una svolta.

Intanto il giorno dopo il dibattito politico il sindaco di Enna supera il primo banco di prova con l’approvazione a larga maggioranza di alcuni atti propedeutici al bilancio che sarà in aula giovedì 28. Seppur alcuni consiglieri del Pd abbiano fatto la conta – in privato – dei voti la maggioranza ha visto approvati tutti i punti programmati, dal programma triennale delle opere pubbliche passando per le aliquote e regolamento per l’applicazione dell’Imu; l’aliquota Irpef; la determinazione del costo del servizio di smaltimento e raccolta dei rifiuti; il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. All’approvazione si è giunti dopo che l’assessore Di Gangi ha illustrato le scelte dell’amministrazione di ridurre alcune tasse e confermarne altre senza però ulteriori aggravi, ma anche dopo aspre critiche di alcuni consiglieri come Contino (durissimo sui rifiuti) o Gargaglione. I due insieme a Falciglia, Scillia, Fussone, La Porta, Fiammetta hanno votato contro quasi tutti i punti.
“Accolgo con piacere l’approvazione a larga maggioranza di questi importanti atti che – nota il sindaco – non vedono aumentare le tasse ai cittadini”.


Intervento C.C. Roberto Falciglia Capo Gruppo Grande Sud su “ Discussione Politica”
Pur condividendo le difficoltà relative alla stesura del bilancio dettate dagli incerti trasferimenti stato-regione sin qui avutesi si contesta nel merito la scelta politica operata dall’Amministrazione per quanto riguarda gli impegni di spesa in dodicesimi perché in nessun modo, il Sindaco e la Giunta hanno inteso coinvolgere le rappresentanze politiche di opposizione presenti in aula e forse anche i rappresentanti delle forze di maggioranza del PD, operando scelte autarchiche del tutto avulse da qualsivoglia logica democratica.
L’assunto è di così manifesta verosimiglianza, per quanto rappresenti un personale punto di vista, che in occasione della prima verifica politica importante, mi riferisco all’elezione del Presidente del Consiglio, il Sindaco ha ottenuto una sonora sconfitta, certificata da un consenso preoccupantemente inferiore alla maggioranza.
Verosimilmente alcuni esponenti del PD, pungolati dai suoi ripetuti richiami alla poesia sulla apatia politica, la poesia sugli zingari attribuita in modo incerto a Bertolt Brecht o al pastore tedesco Martin Niemoller, hanno ritenuto di passare all’azione, astenendosi in quell’occasione, offrendo a Lei, appassionato cultore della letteratura, lo spunto per riflettere sulla citazione di Martin Luter King “alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici”.
L’odierno odg è un atto di responsabilità gestionale, voluto su iniziativa delle forze di opposizione di cui faccio parte, per verificare la tenuta politica del Sindaco, in prospettiva di scelte e decisioni fortemente necessarie per fare fronte alle evidenti difficoltà che attanagliano la città.
Infatti è impensabile ed inaccettabile che dopo un triennio dall’avvio di questo percorso amministrativo, che si sarebbe dovuto distinguere per la realizzazione di grandi opere, mi riferisco al collegamento stabile Enna Bassa-Enna, alla delocalizzazione del Carcere, che invero ha visto chiudere l’ala S ed ancora alla delocalizzazione del Campo sportivo Gaeta, nonché all’avvio di lavori importanti , strategicamente indispensabili per il recupero ed il rilancio del patrimonio di Borgo Cascino, per il quale è già stato erogato un cospicuo finanziamento regionale, a tutt’oggi fermo per ragioni ancora non esplicitate dall’Assessore al ramo, seppure invitato per chiarimenti, nulla di tutto ciò si sia concretizzato.
Di contro è ancora di più odioso, nell’attuale periodo di ristrettezze economiche, dovere prendere atto di una superficiale ed approssimativa gestione relativa ad un importante contenzioso, per il valore di circa 1 mln di euro, che il Comune perde, temo irrimediabilmente, senza avere, per ciò che è dato sapere, approntato al TAR le necessarie argomentazioni difensive.
Il malcontento che serpeggia nel nostro consesso civico, in modo sempre crescente, e con piena condivisione del sottoscritto, è di tutta evidenza ricollegabile ad una non efficiente gestione della macchina amministrativa, incapace di interpretare correttamente la sfida posta dalla spending review, e mi riferisco nello specifico alla gestione del patrimonio immobiliare ed ad uno stato di assoluto degrado in cui versa la Città sul piano viario, della incuria del verde pubblico, dei bagni pubblici mai aperti, della gestione del fenomeno del randagismo e della tutela del patrimonio artistico e culturale, inteso, da questa Amministrazione, come un problema e non come una risorsa per avviare una industria della del turismo forte del Castello di Lombardia, della Torre di Federico, della Riserva Pegusina, del Campo del germoplasma di Zagaria, del Museo Alessi, dell’Autodromo di Pergusa e quant’altro ciascun ennese, appassionato amante di questo territorio, vorrà aggiungere e ricordare.
Come non parlare infine della gestione dei servizi di trasporto pubblico, carenti nei collegamenti con la stazione ferroviaria, pregiudizio su cui fonda la relativa definitiva soppressione, assenti anche per quanto attiene l’area dell’A.S.I., impensabile uno sviluppo della stessa priva dell’asse dei servizi, e della limitrofa area del Sicilia Outlet Village, da cui si potrebbero attrarre in città i visitatori.
Non volendomi dilungare ulteriormente, solo per problemi di tempo, si ritiene che quanto contestato sia frutto dell’impermeabilità che il Sindaco ha in questi anni ha manifestato nei confronti delle proposte formulate con alto senso civico e sostenute in aula con dinamiche di responsabile opposizione.
Volgendo alla fine, esprimendo, per quanto sopra esposto, una sostanziale e conseguenziale condivisione con la proposta di sfiducia depositata per le eventuali apposizioni di firma in Segreteria di Presidenza, mi trovo nell’impossibilità di accoglierla per l’irritualità della stessa, carente dei necessari ed opportuni passaggi politici che inevitabilmente avrebbero dovuto accompagnarla, nel superiore interesse della città, che altrimenti si troverebbe in un ulteriore e maggiore caos dettato anche dagli indecifrabili, in atto, schieramenti ed equilibri politici, anche nazionali.
Pertanto, la mia azione politica in appresso sarà, ancora una volta,orientata nei confronti di una vigile analisi dei percorsi politico amministrativi che verranno proposti in aula, non rifiutando in modo aprioristico scelte di sfiducia, se precedute da ulteriori incondivisibili scelte di indirizzo di governo e se accompagnate dagli opportuni passaggi di confronto democratico e costruttivo, così come avvenuto per l’elezione del Presidente del Consiglio.