Enna. Solidarietà e chiarezza ai precari dal Consiglio Comunale

Solidarietà ai lavoratori precari dal consiglio comunale di Enna che si è riunito in una seduta aperta alla quale hanno partecipato i deputati regionali. Nutrita la presenza dei precari che hanno voluto sentire il pensiero dei rappresentanti.

A presentare le ragioni della protesta Fabio Marino: “La nostra precarietà dura da anni, non possiamo fare nessun progetto e siamo privati di una vita normale e oggi non ci può essere chiesto alcun sacrificio. Siamo figli della politica non di un Dio minore e siamo sfruttati dalla politica” ha detto Marino lanciando una stoccata a quei colleghi che una certezza ce l’hanno, ma che si lamentano per il loro sciopero. Marino ha quindi ringraziato il sindaco che con lo sciopero della fame ha alzato il livello di attenzione sulla vicenda. Lo stesso grido è arrivato dagli ex articolisti che tramite Manuela Amato hanno accusato lo stato di precarietà a cui sono costretti, e dall’Anfe che con Rino Felice sottolinea il mal governo della Regione. Parlando ai precari il sindaco Garofalo si è detto stanco di ripetere ogni anno le stesse cose.

“Se qualcuno di questi lavoratori perdesse l’impiego avrebbe gravi difficoltà” ha ammesso Garofalo sottolineando l’esiguo stipendio dato ai precari a fronte di una grande mole di lavoro. Dal sindaco di Enna, che dopo dodici giorni ha interrotto lo sciopero della fame, è poi partito l’avvertimento a non restare nell’indifferenza e a non guardare con troppa fiducia alla stabilizzazione che per il Comune di Enna è pari a zero. Ai deputati Garofalo ha chiesto di iniziare già subito dopo la proroga un lavoro che porti alla stabilizzazione immediata.

Duri gli interventi dei deputati regionali con Alloro che ha illustrato il disegno di legge spiegando che anche la Regione avrà enormi difficoltà a stabilizzare i propri precari, ma ha ricordato che una volta approvato è pur sempre un successo considerata la possibilità dei licenziamenti.

Luisa Lantieri ha invece chiesto attenzione quando si parla di stabilizzazione e senza giri di parole ha invitato gli enti a programmare le usciti: “chi ha i requisiti per la pensione che vada lasciando spazio a chi è precario”. Sul ddl del governo Antonino Venturino ha anticipato che sarà impugnato; a supporto della sua teoria ha portato il suo consulente Aiello che ha illustrato la normativa da un punto di vista legale.
Solidarietà ai precari è arrivata dai consiglieri Di Pietro – “sono figli della cattiva politica e ad Enna è giusto dire che è impossibile stabilizzarli” -, Messina; Incardone “qualcuno ha ritenuto fosse cosa buona e giusta mantenere questo disagio perchè è un bacino di voti”; Salamone secondo cui invece non è un problema di partita ma della politica; Cardaci ha lanciato la proposta di esternalizzare alcuni servizi del Comune creando stabilità per i precari che andrebbero a svolgere quelle funzioni con un conseguente risparmio per le casse comunali, idea per la quale ha condiviso anche Contino che ha parlato di stabilizzazione come pura utopia.