Pietrangelo Buttafuoco, le primarie del P.D e…… Crisafulli

pietrangelo buttafuoco“Da quando Pietrangelo Buttafuoco è un ennese a pieno titolo essendo docente della nostra università e colui che ha avuto assegnato il premio Euno 2013, riteniamo interessante estendere la lettura d’alcuni suoi articoli, soprattutto nel nostro territorio. Con il giornale il Foglio ha scritto di recente sia come il crisafulliamo di ferro, sia come anti P.D. d’acciaio. L’abbiamo trovato quantomeno curioso. Ed abbiamo chiesto al “solito” Enzo Cimino il suo pensiero, in quanto sappiamo di un canale epistolare ancora attivo tra i due:

Al giornalista/scrittore, nostro compaesano, Buttafuoco il P.D non va proprio giù, ovviamente. Figuriamoci se una delle penne più prestigiose e immaginose del giornalismo nazionale si faccia sfuggire un commento sulle primarie dell’otto dicembre. Del resto per lui è un atto dovuto, per cui eccolo arrivare martedì scorso sul Foglio.
In tanti, financo democratici che votano Renzi e Crocetta (odiosi per lui), sono attratti dalla sua ironia affilata come un bisturi, dalla sua descrizione infiammante, dalla sua scrittura che conquista. Insomma, è sempre gradevole leggere ciò che scrive il nostro amabile siciliano. Per di più, con le sue irrompenti opinioni riesce a scuotere, ogni tanto, anche chi sta sulla sponda politica opposta alla sua. Anche con l’articolo sui democratici, naturalmente.
Con modestia ci permettiamo di evidenziare ciò che Buttafuoco trascura del voto di domenica scorsa che, piaccia o no, è stato l’evento più straordinario degli ultimi mesi sull’ormai arido sistema politico italiano. E come è di norma, facciamo parlare preliminarmente “i fatti” che, si sa, sono testardi e qualificano il giornalismo che piace a noi. Elenchiamone alcuni dei tanti:
· 3 milioni di cittadini dai sedici anni in su e non militanti hanno scelto un segretario di partito. Fatto ben diverso da quello dei partiti secondo il modello o personale, o aziendale, o mediatico. Il P.D si propone come quello dei cittadini.
· il dibattito, in tempi dominati dall’antipolitica e vissuti con immenso malessere sociale, ha resistito mesi e mesi attraverso proposte e progetti, confronti e scontri, polemiche e condivisioni. Il P.D si offre come quello della partecipazione e delle scelte.
· 10.000 seggi elettorali sono stati messi a disposizione di chiunque per scegliere un leader politico. Il P.D s’organizza come quello del territorio.
· 5 milioni di euro circa sono stati incassati con le primarie, volontariato a parte. Il P.D si dichiara quello della trasparenza.
Pure un giornalista autorevole non può prescindere da questi numeri “che parlano” per commentare le primarie dei democratici, e quindi entrando nel merito con la sua opinione di contrasto e d’opposizione a quelle prevalenti.
Mi domando: perché il Buttafuoco giornalista spesso azzera “i fatti” pur di colpire i suoi avversari o di difendere i suoi amici? Abbozzo una risposta.
Tempo fa lo scrittore Buttafuoco affermò che “la vera arte letteraria è quella di creare, sotto forma d’immaginazione, il ritratto della realtà che ci sta a cuore”. Pienamente condivisibile, tant’è che l’ultimo suo libro “Il dolore pazzo dell’amore” ci conferma uno degli scrittori siciliani più graditi e letti. In esso c’è tutta la sua maestria del sogno che con la forza del racconto si fa effettività. I suoi personaggi ci mostrano un mondo di “cuntu” che con la destrezza del sarcasmo e dei simboli crea la sua realtà, e in buona parte anche nostra. Mi domando: un giornalista può affidarsi in premessa all’immaginazione, prescindendo dai fatti in quanto tali, per contrastare un pensiero altrui? A volte, a forza di voler essere contro può andarci di mezzo l’obiettività.
Adesso voltiamo pagina per stendere semplici appunti che, con altri, svilupperemo con un altro intervento. Infatti, non si può fare a meno d’annotare alcuni fatterelli delle primarie svolte ad Enna, che hanno avuto protagonista (fino a quando?) il solito ex sen. Crisafulli, il fraterno amico di Buttafuoco e, per lui, un esempio di democratico che va, magari, difeso da coloro che la pensano come Renzi e Crocetta ed è, forse, esaltato particolarmente dagli antagonisti del P.D (evviva mirello! – vedi link). Esponiamo parzialmente:
· Ai presidenti dei seggi il segretario provinciale Crisafulli avrebbe inviato una sorta di lista di proscrizione di coloro che non avrebbero avuto diritto a votare. Sarebbe interessante rendere pubblici i loro nomi per sapere, ad esempio, se alcuni hanno il vezzo vedere capi mafiosi.
· A Troina, paese di circa 9000 abitanti, hanno votato più di 1500 persone in un solo seggio! Impossibile, a meno che il Crisafulli dimostri che ogni 30 secondi ininterrottamente in qualsiasi ora delle 12 disponibili ognuno abbia potuto adempiere ai non pochi passaggi (ben quattro) per votare.
· A Centuripe è stato chiuso il seggio ad ora di pranzo, pur di non fare votare i renziani, l’on Galvagno e l’ex sindaco avv Arena.
· Ad Enna uno dei due seggi era stato ubicato nella sede della segreteria particolare dell’ex senatore.
· Ad Agira, il paese nativo di Buttafuoco, hanno votato in 1160 con Cuperlo che ha stravinto. Si deduce che Agira sarebbe di dominio P.D.
· Renzi, sia pur i suoi aderenti siano stati messi fuori dal Partito e osteggiati in tutti i modi da anni, ha avuto il 33% circa dei voti.
Enzo Cimino

Quanto scritto da Pietrangelo Buttafuoco per “Il Foglio”
PIACE A TUTTI, PER QUESTO A ME NO
Piace a tutti e non mi piace. La pensa come la pensano gli altri. Ha l’acqua che gli va per l’orto e raschia nel fondo del barile tutto il basso della medietà pop e lo porta in alto fino a farne materia gassosa e piritolla. E’ l’eroe del tempo e la sua estetica è a livello dei Babbo Natale rampicanti, quelli che stanno appesi sui balconi con l’idea di essere più lirici dei Nani da giardino.
E’ lesto di lingua, non sa niente, non fa e non sbaglia ma ha già vinto. Fischia come il vento dalle finestre ormai, tutto parla di lui e non ho scampo perché uno come me – già di mio cittadino coatto di codesta Repubblica – come dovrà sbrogliarsela nell’Italia a immagine e somiglianza di Matteo Renzi? Non mi piace, anche se piace tutti, non per tigna ma perché lo sa che sarà peggio di Silvio Berlusconi il quale, al netto della mobilia, quantomeno una sua cecità situazionista ce l’aveva… per non dire della sorcheria, tutta sana, dell’italiano innamorato delle donne (dotate di corpo, ebbene sì).
Non ho necessità di sperimentarlo Renzi per dire che risulterà, al più, come un Ignazio Marino a Roma o come il Pappagone Crocetta in Sicilia. E’ il vuoto, lo è stato anche Berlusconi, certo, ma Renzi è ancora più vuoto e più pericoloso perché entra col cavallo di Troia della sinistra e nessuno perciò potrà mai togliercelo dalle scatole. Neppure la magistratura e figurarsi se mai gli faranno guerra i giornali dove, da ieri, è già tutta una gara a farsi accreditare appo lui, iddu, isso che è un malamente di furbizia et ignorantia.
Piace a tutti, Renzi, perché è in sintonia con la gente e, soprattutto, con i conformisti bisognosi sempre di atteggiarsi a scienziati della vittoria prêt-à-porter. Piace a tutti, il sindaco d’Italia, perché è la replica di una destra orrenda. Quella dei tinelli. Dove stanno accomodati i patete, ‘e matete, ‘e fratete, ‘e sorete e nessuno più, da nessun salotto de sinistra, potrà urlare loro jatevvenne, jatevenne tutte ‘e quanti! Per questo non mi piace.


news collegate:
“Evviva Mirello”. Cimino scrive a Buttafuoco
Pietrangelo Buttafuoco su “Il Foglio”: Evviva Mirello