Imprenditore di Leonforte rinviato a giudizio per evasione fiscale per circa nove milioni di euro

Un imprenditore leonfortese nel campo della telefonia mobile è stato rinviato a giudizio in quanto la Guardia di Finanza, a seguito di accurati controlli, ha scoperto che lo stesso avrebbe evaso il pagamento di tributi  per circa nove milioni di euro. A rinviarlo a giudizio è stato il pm Fabio Scavone che lo accusa di evasione fiscale. L’imprenditore dovrebbe essere processato a partire dal prossimo 28 maggio, di fronte al giudice monocratico del Tribunale di Enna Giuseppe Tigano. Tutto è stato scoperto quando  gli ispettori della tributario effettuarono una verifica fiscale nei negozi che si connettevano all’imprenditore leonfortese il commerciante e imprenditore. L’esame attento e circostanziato della contabilità ha evidenziato che  ci sono stati movimenti di entrare ed uscite di vari milioni di euro e spulciando i carteggi con attenzione i finanzieri hanno scoperto che c’erano diverse anomalie contabili e nel contempo alcune operazioni che dai finanzieri sono state ritenute sospette quel che è di più l’interessato non ha fornito valide giustificazioni in questo senso.  I finanzieri, al momento degli accertamenti effettuati, hanno evidenziato una contabilità che poteva definirsi  “parziale e inattendibile”, sia dal punto di vista formale che sostanziale. Sostanzialmente con  piccoli accorgimenti, l’imprenditore leonfortese avrebbe nascosto dal 2008 al 2010 dei “ricavi”, che secondo gli inquirenti sarebbero “rilevanti ai fini delle imposte dirette”,  tra Iva e Irap. I finanzieri hanno effettuato un’attenta  analisi bancaria per verificare con certezza le  entrate e le uscite, e attraverso queste verifiche sono venuti fuori dei movimenti di denaro che non avevano una giustificazione certa e si tratterebbe di una cifra che supererebbe i diciassette milioni di euro, soldi questi sconosciuti al fisco.