Il serial killer evaso a Genova dopo permesso premio è di Nicosia (vendicatore di prostitute: tre omicidi ed un tentato omicidio)

Bartolomeo GaglianoGenova – Bartolomeo Gagliano, 55 anni e un lungo curriculum malavitoso: l’uomo originario di Nicosia, ha fatto perdere le sue tracce in Liguria, durante un permesso premio. E’ accusato di aver ucciso una prostituta e due transessuali assieme a Francesco Sedda, originario di Nuoro, morto in carcere nel 1994.

Ha fermato all’alba un panettiere a Savona, minacciandolo con una pistola, e si è fatto portare in auto a Genova dove doveva rientrare in carcere dopo un permesso premio per andare a trovare la madre. Invece, ha fatto perdere le sue tracce.

Protagonista Bartolomeo Gagliano, siciliano di 55 anni, serial killer accusato di quattro omicidi. Efferati delitti, tre dei quali compiuti assieme a un complice di origine sarda, Francesco Sedda, nato a Nuoro negli anni ’50 e morto in carcere all’età di 36 anni per aver contratto l’Hiv. Proprio il contagio l’avrebbe spinto a uccidere, per “vendicarsi” di quelli che riteneva i principali veicoli della diffusione del virus, transessuali e prostitute. I due “Compagni di sangue”, così li ribattezzò la stampa, il cui segno distintivo era un colpo di pistola alla bocca, si erano conosciuti nell’ospedale psichiatrico di Montelupo (Firenze) dove erano stati rinchiusi dopo un primo arresto in quanto giudicati infermi di mente. Gagliano in gioventù aveva ucciso, spaccandole la testa con un sasso, la sua amante, intenzionata a rivelare alla sua fidanzata di allora le sue scappatelle, mentre Sedda era stato catturato per una serie di furti e rapine. Entrambi si resero anche protagonisti di ripetuti tentativi di evasione. Fuggiti dal carcere, però, erano sempre stati riacciuffati. Sedda è deceduto dietro le sbarre nel 1994. Gagliano, invece, è sopravvissuto e ci ha riprovato, questa volta con successo. Resta da capire come mai un criminale recidivo e ritenuto infermo di mente potesse godere di permessi premio.

LE RICERCHE – Per riacciuffarlo, le forze dell’ordine hanno istituito numerosi posti di blocco e diramato l’identikit a tutti i commissariati d’Italia. Il ricercato viene definito “molto pericoloso”. Secondo quanto si è appreso, l’uomo si è allontanato a bordo di una Panda di colore bianco. “Non ce lo aspettavamo, negli ultimi tempi il suo atteggiamento era molto migliorato. E’ una decisione che ci ha stupiti”. Questo il commento di Salvatore Mazzeo, direttore del carcere genovese di Marassi, sulla fuga di Gagliano. “Per lui era il terzo permesso premio e lo aveva ottenuto per motivi familiari”, spiega Mazzeo. Il detenuto doveva scontare un fine pena residuo di un anno. Negli ultimi tre anni, spiegano fonti penitenziarie, aveva tenuto una condotta esemplare tanto che la direzione del carcere di Marassi aveva pensato di inserirlo in uno dei progetti lavorativi.