Nicosia, accolto ricorso di un imprenditore contro la Tarsu 2011

Nicosia. La sentenza della Commissione tributaria regionale di Palermo, sezione di Caltanissetta, che ha accolto il ricorso di un imprenditore nicosiano contro la Tarsu 2011, conferma un principio di diritto e pone a questo punto il quesito sull’opportunità per il Comune di continuare a resistere in giudizio nei ricorsi analoghi. Il Comune deve fare i conti con le casse sempre più vuote e quindi serve a questo punto una seria valutazione sui contenziosi che comportano condanne a spese di giudizio oltre che di parcelle legali. Il Comune può ricorrere in Cassazione contro la sentenza della Commissione tributaria regionale che ha ribadito per l’ennesima volta che la tariffa deve essere approvata dal consiglio comunale e non dal sindaco o dalla giunta, pena la nullità. L’utente che viene chiamato a pagare una bolletta sulla base di una tariffa illegittimamente stabilita, ha ragione ad impugnarla.
La bolletta annullata è di ben 20 mila euro e già la commissione tributaria provinciale aveva dato ragione all’imprenditore ritenendola illegittima. Il Comune ha presentato ricorso contro la sentenza di primo grado ed ha perso anche in commissione regionale. Adesso dovrà valutare i costi di un ricorso in cassazione e stabilire l’opportunità anche economica per le casse di affrontare il terzo grado di giudizio, a fronte del rischio di una ulteriore condanna. Inoltre altre bollette sono state impugnate per lo stesso motivo in commissione provinciale e quindi l’Ente sa che la Commissione regionale ha stabilito che le tariffe approvate a Nicosia per il 2010 ed il 2011 sono illegittime. Tra l’altro la Commissione tributaria regionale aveva respinto la richiesta di sospensiva della sentenza con la quale la Commissione provinciale ha dato ragione ad un imprenditore che ha contestato l’aumento della Tarsu per il 2009 ed il 2010, ma il Comune ha impugnato egualmente, andando incontro ad una prevedibile condanna. Il ricorso predisposto dal responsabile dell’Ufficio tributi continua ad essere motivato con la necessità di recuperare alle casse comunali le somme che sono state illegittimamente richieste agli utenti che sono imprenditori nicosiani. La Commissione tributaria di Enna aveva già ritenuto illegittimo l’aumento del 45% applicato dal sindaco Catania, alle bollette del 2009 e del 2010 e sostenuto che per quei 2 anni andava applicata la tariffa vigente nel 2003. Analoga la linea della Commissione regionale.