Piazza Armerina. Occupata casa di riposo San Giuseppe: lavoratori senza stipendio da 40 mesi

Piazza Armerina. Da ieri mattina è iniziata la nuova protesta dei lavoratori della Casa di Riposo – Ipab “San Giuseppe e San Giovanni di Rodi”. Le motivazioni per le quali gli operatori socio-assistenziali protestano e che ieri li ha portati alla occupazione permanente degli uffici amministrativi dell’Ipab, sono anche stavolta determinate dalla mancanza di retribuzione per il lavoro reso alla struttura assistenziale. Dal 2008 i lavoratori non percepiscono regolarmente gli stipendi, tranne qualche sporadica erogazione di una o due mensilità annue. Appresa la notizia ieri pomeriggio il sindaco Filippo Miroddi e la commissione consiliare permanente “servizi sociali” con il suo presidente Concetto Arancio, e i componenti Laura Saffila, Ivana Terranova, Filippo Vitali e Calogero Cimino si sono recati presso la struttura assistenziale per sentire le ragioni espresse dai lavoratori riuniti in assemblea alla presenza del presidente del consiglio di amministrazione dell’Ipab, Nunzio Crimì e del direttore amministrativo, Maurizio Rausa.
Il personale ha già anticipato che dal prossimo lunedì la protesta si sposterà dai locali dell’Ipab a quelli della sede centrale del Comune di Piazza Armerina anche qui con una occupazione permanente.
La casa di assistenza e accoglienza ormai da tempo per la sua sopravvivenza deve fare quotidianamente i conti un con alto volume di debiti, di cui una parte rilevante riguarda i mancati pagamenti delle retribuzioni ai dipendenti. I debiti derivanti dalla mancata puntualità delle retribuzioni ammonterebbero, infatti, a circa 2 milioni di euro, ma l’Ipab piazzese così come tante altre su tutto il territorio regionale presenta una situazione finanziaria ormai sull’orlo del tracollo non solo sotto l’aspetto occupazionale.
A contestare i mancati pagamenti sono i 9 operatori di ruolo, che lavorano a tempo indeterminato e il personale (circa 15 unità) a tempo determinato. Entrambe le tipologie di lavoratori vantano estremi ritardi nei pagamenti, che ammonterebbero a circa 40 – 48 mensilità per il personale che lavora presso la struttura a tempo indeterminato, non indifferente anche il numero delle mensilità vantate dai lavoratori a tempo determinato che si trovano in una situazione altrettanto difficile pur potendo contare, a differenza dei primi, sugli ammortizzatori sociali. Gli operatori socio –assistenziali sono ormai al limite della sopportazione economica. Nell’ottobre del 2013 si è svolto anche un Consiglio comunale sull’argomento. Il Comune di Piazza Armerina (anch’esso in una situazione finanziaria difficile) pur facendo tutto il possibile per liquidare all’Ipab la parte di sua competenza relativamente alla integrazione delle rette dei ricoverati meno abbienti non riesce da solo a risolvere i problemi finanziari dell’Ente che vanta altre somme dall’Asp e dalla Regione Sicilia, da quest’ultima ormai da tempo si attende il riordino dell’intero settore delle Ipab sul territorio regionale, annunciato ma non ancora realizzato.
Marta Furnari