“Santi e tradizione a Villapriolo” progetto della scuola media di Villarosa

scuola media VillarosaLa scuola media distaccata dell’Ic “De Simome” di Villapriolo, con il progetto “Santi e tradizione a Villapriolo”, prosegue nella proposta di offrire ai giovani studenti momenti formativi riguardanti il culto e la tradizione locale. Lunedì si è festeggiato San Biagio, protettore della gola. Come spiegano i ragazzi, “la tradizione popolare gli attribuisce il miracolo di aver salvato un bambino dal soffocamento, essendogli rimasta in gola una spina di pesce”. “La consuetudine villapriolese –aggiungono- vuole che il giorno prima, festa della Candelora, ognuno si rechi in chiesa con due ceri che il parroco benedice, tenendoli incrociate e legati con un bel nastro rosso; al fedele viene poi toccata la gola, affinché per intercessione di San Biagio, Dio lo liberi dal mal di gola e da ogni altro male. Inoltre, nella nostra frazione vi è l’ usanza di distribuire alla fine della messa le famose ‘cuddureddi’, piccoli dolcetti preparati con farina, zucchero, strutto e latte. “Quest’anno, nell’ambito del progetto “Santi e tradizione a Villapriolo” –dice la prof.ssa Teresa Seminara-, i ragazzi si sono cimentati nella preparazione di questi dolcetti grazie alla signora Maria Lodico che, avvalendosi del prezioso aiuto della nipote Maria, porta avanti questa tradizione ormai da decenni. “Mentre impastavamo i dolcetti -raccontano i ragazzi- la signora ha narrato che la sua “purmusione” (promessa), risale a un periodo in cui il figlio, da piccolo, soffriva sempre di mal di gola e lei, molto devota, si è rivolta con fede all’intercessione di San Biagio per ottenerne la guarigione. Per ringraziare il Santo della grazia ricevuta, da allora e ogni anno, la signora prepara i dolcetti e li distribuisce a parenti, amici e fedeli. Quest’anno anche noi ragazzi, dopo avere impastato e infornato i dolcetti, che sono stati benedetti a scuola dal nostro parroco, don Salvatore Bevacqua, ci siamo recati in chiesa per ricevere la benedizione della gola e  distribuire i dolcetti benedetti a tutti i bambini della scuola e, poi, recandoci di casa in casa, agli ammalati e agli anziani del paese che hanno gradito la visita e l’iniziativa. Molti dei dolcetti benedetti, come da tradizione, rimarranno appesi nelle pareti delle abitazioni per tutto l’anno in segno di benedizione per la casa e la famiglia”.

 

Pietro Lisacchi