Enna. Processo Quadrifoglio: Pm in appello chiede conferma condanne di primo grado

maltrattamenti minoriEnna. Al processo “Quadrifoglio” che vede alla sbarra quattro dipendenti della casa comunità di corso Sicilia, esclusa la titolare, Olimpia Arangio, che viene processata a parte, il Pm, Lucia Brescia ha chiesto che ai quattro imputati sia applicata la pena  che era stata data dai giudici in primo grado. Si tratta di  Mario Marasà, che svolgeva il ruolo di contabile-collaboratore diretto di Olimpia Arancio e che in primo grado era stato condannato ad un anno e sei mesi  di reclusione per maltrattamenti  ai minori e appropriazione indebita poi derubricata in truffa, mentre tre ex dipendenti  Francesco Maddalena, Luigi Riviera e Gino Timbra  sono stati condannati ad otto mesi di reclusione ciascuno con la sospensione condizionale della pena ed il risarcimento dei danni alla parte civile. L’inchiesta sulla comunità “Il Quadrifoglio”era stata aperta dalla squadra mobile  ennese nel 2007 quando qualcuno presentò una denuncia dichiarando che i bambini venivano maltratti e che ad essi veniva dato da mangiare del cibo scaduto che i negozi regalavano alla comunità. La squadra mobile intervenne e su ordine della Procura chiuse l’attività della comunità di corso Sicilia, mentre i bambini furono mandati in altre case d’accoglienza.  La principale protagonista di questa vicenda, Olimpia Arangio, difesa dall’avvocato Antonio Impellizzeri, subirà un processo a parte, essendo imputata con giudizio ordinario e sarà giudicata dal tribunale collegiale ennese. I quattro  imputati sono difesi dagli avvocati Giovanni Palermo e Giuliana Conte. Ci sono state  la requisitoria del Pg di appello e le arringhe dei legali di parte civile, gli avvocati Calogero Buscarino, Patrizia Di Mattia, Eleanna Parasiliti, Vito Vignera  perché alcuni genitori dei bambini ricoverati si sono costituiti parte civile, mentre  l’avvocato Fabio Artimagnella difende il comune di Troina che si è costituito parte civile per i bambini di cui pagava la retta. Le arringhe degli avvocati si dovrebbero  concludere il 25 febbraio, quando potrebbe arrivare anche la sentenza.