Il Segretario della Cgil di Enna, a seguito del riferimento sulla posizione di questa organizzazione sindacale riportata nella nota a firma dei consiglieri comunali, Bruno, La Porta, Gargaglione, Contino, Cardaci, Falciglia, Fussone, Di Pietro, Fiammetta, Incardone, precisa che, a sua memoria, non ha mai avuto l’opportunità di confrontarsi con gli stessi sulla complessa problematica dei lavoratori dell’Ato rifiuti. Nell’unico incontro ufficiale che la scrivente ha avuto con molti dei consiglieri comunali firmatari della nota, si affrontò la spinosa questione dei lavoratori licenziati dell’ex Asen. Una vicenda meritevole di pari interesse, considerato che ad oggi 6 lavoratori sono ancora senza lavoro, che fu affrontata in tutti i suoi aspetti in seno a una commissione speciale istituita dal consiglio comunale di cui, ad oggi, non si conoscono, comunque, le conclusioni.
Per quanto riguarda la responsabilità della Cgil sulla gestione della Società Enna Euno, responsabilità che fra l’altro si fa risalire al numero di tesserati, si raccomanda una buona lettura del CCNL nella parte in cui si definiscono gli ambiti delle relazioni sindacali, oltre che dei verbali degli incontri sindacali. Tutti nessuno escluso.
E’ bene precisare che il numero degli iscritti non trasforma il sindacato in un socio, né di maggioranza né di minoranza e che, se si vuole fare un’operazione di trasparenza sulle responsabilità di ognuno, occorre sempre definire con esattezza i ruoli e le competenze. I soci di Enna Euno sono i sindaci a loro il compito di vigilare sull’ efficienza, l’efficacia e soprattutto la legalità della gestione.
La Cgil, che ha a cuore la tutela dei posti di lavoro e non certo dei privilegi, resta a disposizione per un confronto istituzionale sulla vicenda rifiuti con i consiglieri comunali firmatari del documento ai quali consiglia, constatato le conoscenze già in loro possesso sui dati di sindacalizzazione, di appurare anche i profili lavorativi degli iscritti alla FP CGIL. Ricordando, comunque, che siamo davanti a dati sensibili.
Rita Magnano