Ed è sempre più caos, il Consiglio di liquidazione dell’Ato rifiuti oggi avrebbe revocato la revoca della revoca riguardanti alcune delibere. Orami è un caos, non si capisce più niente sulle deliberazione, e c’è da dire che tra gli organici di EnnaEuno c’è un amminsitrativo pagato con l’incarico di addetto alla comunicazione (che sconosciamo come persona fisica), tra le delibere revocate una dovrebbe riguardae il personale in full time che si erano precedentemente visti dimezzare l’orario di lavoro, lasciando i comuni immersi di spazzatura.
Insomma tra ATO rifiuti, SRR, bollette TIA e Tarsu districarsi è un vero problema!
A sorpresa, i commissari liquidatori dell’Ato Interlicchia e Sutera hanno revocato la delibera con la quale, in autotutela, avevano annullato una serie di provvedimenti che avevano comportato modifiche di trattamento contrattuale e scatti di carriera per 93 operatori ecologici e 13 amministrativi. Una vicenda complessa che a questo punto apre anche situazioni contabili e sindacali le cui conseguenze sono tutte da verificare. Tra luglio e settembre del 2013, con una serie di atti i commissari liquidatori avevano modificato, migliorandole, le posizioni lavorative di 106 dipendenti dell’Ato Ennaeuno, in gran parte operatori ecologici. Alcuni contratti “part time” erano stati trasformati in “full time” e alcune figure erano state promosse con l’inserimento in un quadro superiore. Il 24 febbraio l’assemblea dei sindaci aveva pesantemente contestato le scelte di promuovere e quindi di aumentare il costo complessivo degli stipendi e il giorno successivo a quella burrascosa assemblea i liquidatori aveva revocato in autotutela le varie delibere con le quali erano stati posti in situazione lavorativa più vantaggiosa i 106 dipendenti, con una serie di atti che per i sindaci non potevano essere disposti dai liquidatori che hanno solo compiti di ordinaria amministrazione. Ieri mattina la delibera del 25 febbraio che aveva revocato tutte le promozioni operate nell’estate 2013 è stata a sua volta revocata, quindi tecnicamente da quel momento quanti hanno avuto una promozione o avevano ottenuto il contratto full time i cui effetti erano decaduti a febbraio, tornano nella posizione lavorativa e retributiva che avevano rivestito fino al 25 febbraio. Non si può escludere che la decisione sia scaturita dalla sentenza che giovedì ha condannato l’Ato per comportamento antisindacale nel passaggio del personale dall’Ato ala Srr che per il giudice è stato operato senza la concertazione con i sindacati. Nel ricorso Cisl e Uil hanno definito unilaterali licenziamenti, predisposizione della nuova pianta organica, trasferimenti e promozioni, e il giudice ha ordinato “l’annullamento dei provvedimenti in materia di formazione degli elenchi del personale da trasferire o licenziare e di ogni altro provvedimento connesso”. Quindi tecnicamente gli effetti delle promozioni del 2013 erano stati già rimossi dall’annullamento del 25 febbraio e la decisione di ieri ricrea parte delle condizioni che hanno portato al ricorso al giudice dei sindacati.