Sindacati inquilini. Si rinnova l’accordo territoriale per i canoni

affittasiI Sindacati della proprietà e degli inquilini, si sono incontrati per aprire un tavolo di trattativa per il rinnovo dell’accordo territoriale siglato il 18/03/2008 e ormai scaduto, anche se attualmente in vigore.
L’accordo territoriale, giova ricordarlo, è uno strumento importantissimo che permette di stipulare contratti di affitto a “canone concordato”tramite, appunto, gli accordi territoriali stipulati dalle associazioni rappresentative delle parti.
Questo accordo, definisce, così come prevede la legge, il valore del canone e la durata del contratto, anche per quelli transitori per i lavoratori e per gli studenti.
Con i contratti concordati, che possono essere stipulati esclusivamente presso le associazioni firmatarie dell’acccordo,i proprietari che affittano usufruiscono delle agevolazioni fiscali, la cosidetta cedolare secca al 15% con la cancellazione della tassa di registrazione e dei bolli, che il DL 47/2014 ha ulteriormente abassato al 10%, sempre che il decreto venga convertito in legge entro la fine di maggio.
Ma non solo, i Comuni, per favorire la realizzazione di questi accordi, dice Luigi Scavuzzo segr. Prov.le UPPI possono deliberare, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio, aliquote per le tasse sugli immobili a condizioni più favorevoli per i proprietari che concedono in locazione immobili alle condizioni stabilite negli accordi territoriali.
Nel rinnovare questo accordo, sostengono Giovanna D’Alia, Angelo Assennato e Mario La Rosa rispettivamente segr. Prov.li di Sunia/CGIL – Sicet/Cisl e Uniat/Uil, stiamo tenendo presente che ancora siamo in un periodo di grande crisi e quindi abbiamo ritoccato al minimo i criteri per stabilire i canoni concordati e venire incontro alle esigenze degli inquilini e soprattutto degli studenti, considerato anche che i proprietari hanno avuto un ulteriore agevolazione fiscale con la cedolare secca dal 15% al !0%.
L’unico limite è rappresentato dal fatto che i contratti concordati non si possono stipulare in tutti i Comuni, ma solo in quelli inseriti in un elenco che li definisce “ad alta tensione abitativa” Enna ci è rientrata automaticamente nella qualità di capoluogo di provincia, ma sarebbe opportuno che tutti i comuni potessero avere le stesse possibilità, il mancato inserimento nell’elenco, ha portato un mancato risparmio da parte dei cittadini degli altri comuni del nostro territorio, pari a circa otto milioni di euro. E per questo che i sindacati degli inquilini e dei proprietari, dice Mario La Rosa, ricominceranno e rilanceranno, insieme, una campagna unitaria, per sensibilizzare su queste tematiche i vari Sindaci affinchè si attivino per fare inserire i Comuni nell’elenco ministeriale che può essere aggiornato ogni due anni.
Infatti, aggiunge Giovanna D’Alia, i segretari nazionali di SUNIA_SICET E UNIAT, hanno chiesto al governo che tutti i Comuni, a prescindere dalla tensione abitativa, possano usufruire di questo importante strumento al fine di monitorare e calmierare i prezzi dell’abitare, che sovente raggiungono e a volte superano il 40% del reddito familiare, ma anche come strumento per combattere l’evasione fiscale.
Comunque, sostiene Angelo Assennato del Sicet, per quanto riguarda il nostro territorio, stiamo chiedendo incontri e tavoli per confrontarci su queste tematiche con i Sindaci dei Comuni, per sostenere politiche abitative e dare un aiuto concreto alle famiglie meno abbienti.