Nicolò Fiorenza e la ricerca dei 64 quadri degli antenati che hanno fatto Catenanuova

NICOLO' FIORENZAAncora una iniziativa apprezzabile dell’esperto di comunicazione beni ambientali Nicolò Fiorenza, un giovane intraprendente che in questi giorni, attraverso una ricerca cronologica e fotografica ha ricostruito un po’ della storia di Catenanuova, storia fatta di principi e conti, di podestà e sindaci, una cronoscalata durata un anno, coronata dai volti dei governanti dal 1722 fino ai giorni nostri. “Uno studio impegnativo-afferma Fiorenza-fra volumi antichi e archivio storico comunale, che fanno risalire, l’esistenza del feudo dell’attuale Catenanuova sin dal 1330, possedimento del conte di Adernò, Matteo Sclafani e rilevato verso il 1500 dalla famiglia di Gaspare Statella sposatosi in seguito ad Agata Paternò Castello e lasciando in eredità alla figlia Anna Maria Statella, nel 1694, il feudo Meliventre, oggi Catenanuova. Il figlio Andrea Riggio inizia nel 1722 il processo di fondazione espletando il ruolo di governatore fino al 1756. Una storia sconosciuta fino alla pubblicazione di due libri, del prof.Filippo Virzi e del prof. Mariano Saccullo ed ora questa passeggiata nel tempo collocata dentro il palazzo di città, trenta quadri, in cui i primi cinque rappresentano i feudatari, subito dopo i ritratti fotografici dei sindaci dal 1884 ad oggi per un complesso elenco di 64 esponenti fra principi. Baroni,conti,sindaci e podestà”. Il tempo dell’inaugurazione ufficiale è molto vicino, ma è facile già osservare il riscontro mentale positivo degli ottantenni e anche dei più giovani che davanti a quelle foto hanno detto: “quello era mio bisnonno, mio nonno o quello era mio zio!“, poichè in un piccolo centro cognomi e nomi hanno un filo ereditario che si perde nel tempo.

Carmelo Di Marco