Centuripe. I Consiglieri si dimettono. Il “J’accuse” di Biondi nelle sue dimissioni

centuripe antonino biondiCenturipe. La crisi politica che ha portato alla mozione di sfiducia al sindaco, alle sue dimissioni prima del voto in aula, seguite da quelle dei consiglieri comunali, apre di fatto la campagna elettorale per le amministrative che si terranno alla tornata elettorale di maggio 2015. A giorni l’assessorato regionale alle Autonomie locali nominerà il commissario ad acta che fino alle elezioni dovrà garantire l’ordinaria amministrazione. Come preannunciato poco dopo le dimissioni del sindaco che quindi non ha atteso la discussione ed il voto sulla sfiducia, anche i consiglieri comunali hanno rassegnato le dimissioni. Dopo la lettura delle motivazioni per le quali Antonino Biondi ha rassegnato le dimissioni dalla carica, a dimettersi nell’ordine sono stati sono stati i 5 consiglieri del Pd, seguiti dai 2 del gruppo Misto e poi dai 5 della lista civica “Centuripe in movimento”. Tecnicamente il consiglio era decaduto già dopo le dimissioni dei primi 8 consiglieri su 15, e quindi è stato dichiarato sciolto dal segretario comunale. Biondi ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a dimettersi insieme a tutta la giunta, nel documento consegnato poco prima del consiglio, al segretario comunale. “Esaminata la mozione di sfiducia, dalla quale si evince che è stato raggiunto un accordo politico tra i precedenti gruppi di opposizione ed il gruppo consiliare del Pd – scrive Biondi . al quale io sono appartenuto, la volontà di continuare a svolgere la funzione istituzionale di sindaco, si palesa politicamente insostenibile. Se da parte del gruppo Centuripe in Movimento, capitanato dal consigliere Adamo, dopo 2 anni di ostruzionismo, denigrazioni e aspre contestazioni, se ne comprendono le ragioni, motivate ancora oggi dal non vedere lenite le ferite della sconfitta elettorale, entrare nel merito delle decisioni assunte dal Pd locale, sia del segretario di sezione sia di tutti i consiglieri comunali, compresi quelli eletti come candidati del sindaco, comporta una profonda amarezza”. Dopo la riflessione prettamente politica, Biondi spiega come le difficoltà dell’amministrazione siano le difficoltà di tutti i Comuni ma che nella sua città sono state alimentate tensioni facendo apparire una situazione generalizzata di difficoltà economica, come responsabilità dell’amministrazione Biondi. “Di sicuro, quando è stato redatto il programma elettorale – prosegue l’ex sindaco – non si era a conoscenza della scure Monti che si sarebbe abbattuta su tutti i Comuni con riduzioni abnormi dei trasferimenti”. Biondi spiega anche il motivo per il quale non è stato possibile contenere la pressione fiscale da tributi comunali, sottolineando che quando questo venne assunto come impegno, non era possibile sapere che sarebbero stati istituiti tributi come Tares, Iuc, Tasi e Tari. Biondi respinge le accuse di immobilismo, definendo “irresponsabile la sfiducia”.

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