Aidone. Con “Atlantide” concluso Teatri di Pietra a Morgantina

140814 teatri pietra morgangtina atlanditeAidone. Atlantide, antica isola andata perduta nelle viscere della terra, mito di una fantasia di ricerca e di esplorazione fuori da ogni tempo e spazio, e per questo senza confini, indefinibile. Inafferrabile come è l’inconscio d’ognuno nel viaggio fisico e metafisico della conoscenza.
Mvula Sungani , coreografo e regista italo-africano di fama internazionale, ha fatto proprio questo mito rendendo lo spettacolo “Atlantide- dalla danza alle danze di terra”; andato in scena il 12 agosto nel Teatro di Morgantina; un viaggio fantastico e multietnico dove i balli sardi, sacri e profani, rituali di coppia e di gruppo costituiscono un’atlantica coreografia dell’anima e del corpo capace di rapire lo spettatore nella potente e vorticosa danza di Emanuela Bianchini con i solisti della Mvula Sungani Company, a metà tra l’acrobalance e il teatro circo, la physical dance e le danze popolari. L’onirica visione della Magna Grecia, del nostro Sud, del Sud di tutte le epoche e continenti, riemerge come un’identità ingiustamente dimenticata a partire dagli aspetti più intimi e autentici dei singoli suoni che scaturiscono da ognuno di noi; per questo Sungani si serve di svariati generi musicali e di composizioni musicali interpretate dal vivo da Riccardo Medile alla chitarra e Salvatore Zampataro al clarinetto e fisarmonica, per raccontare il viaggio dell’anima.
140814 teatri pietra morgangtina atlandite (2)La scena ospita una scenografia fatta di sole luci, dai riflessi terrei e marini, con rari oggetti di scena come un lungo velo dentro e oltre il quale muoversi, una enorme sfera portata in spalla da un danzatore, come a volersi far carico del peso e del mondo per poi scivolarvi sopra, inseguirlo e infine riagguantarlo.
Lo spettacolo “Atlantide” della Mvula Sungani company, ultimo dei cinque spettacoli proposti a Morgantina dal circuito Teatri di Pietra Sicilia, ben si presta a rappresentarne la mission: valorizzare quel patrimonio archeologico e monumentale della cui vista si è talmente abituati al punto da non farci più caso, trascurarlo, obliarlo. Da dieci anni infatti, con una sempre maggiore fidelizzazione di pubblico e di consenso, Teatri di Pietra volge alla riscoperta e condivisione della memoria di continenti perduti che hanno reso possibile l’oggi.

Livia D’Alotto
Photo Maria Catalano