Rinvio a giudizio per sette persone, accusati di truffa nei confronti di 23 giovani

guardie venatorieIl Sostituto Procuratore della Repubblica, Francesco Rio, ha chiesto al Gip presso il Tribunale di Enna il rinvio a giudizio di sette persone, tre di Enna, tre di Caltanissetta ed uno di Nicosia che avevano creato un’associazione “Gniza” per la creazione di guardie venatori e guardie giurate da mettere a disposizione di organizzatori di manifestazione. Il rinvio a giudizio riguarda Michele P., 50 anni di Caltanissetta, Maria Rosa P., 23 anni di Caltanissetta, Irene F., 43 anni di Caltanissetta, Giancarlo T., 41 anni di Enna, Giuseppe T., 37 anni di Enna, Roberto Mario B., 55 anni di Enna e Giuseppe M.,38 anni di Nicosia, quest’ultimo per avere messo a disposizione i locali dove effettuare le lezioni e l’utilizzo delle armi. L’associazione, che aveva iniziato la sua attività nel luglio del 2012, aveva richiamato l’attenzione di ben 23 giovani provenienti dalle province di Enna e Caltanissetta, richiamati dalla prospettiva di diventare guardie venatorie e guardie giurate e, quindi avere delle prospettive di lavoro. Tra l’altro molti di questi corsisti di un’agenzia non legale, sono stati impegnanti in una manifestazione internazionale di automobilismo a Pergusa. Mentre Miche P. e Mario Rosa P. svolgevano la funzione di presidente e segretaria dell’agenzia, gli altri componenti il gruppo avevano il compito di istruire gli allievi anche nell’uso delle armi. I componenti l’agenzia avevano predisposto le casacche, tesserini ed anche i marchi della Repubblica, della Regione e dell’Unione Europea per far capire che tutto era regolare e che, portato a conclusione il corso, risultavano essere delle guardie giurate legalmente riconosciute e, quindi, in grado di assolvere ai servizi che l’agenzia veniva chiamata ad eseguire. Ovviamente i 23 ragazzi, che hanno frequentati i corsi, hanno pagato profumatamente i corsi stessi, solo che ne febbraio 2013, alcuni corsisti si sono insospettiti del fatto che il diploma non arrivava mai ed hanno presentato una denuncia alla squadra Mobile. Gli agenti, diretti dal vice questore Giovanni Cuciti, hanno svolto delle indagini accurate ed alla fine si sono trovati davanti una truffa bene organizzata, che aveva fruttato parecchi soldi, mentre l’agenzia e tutto il resto era un grande falso. Una relazione è stata presentata alla Procura della Repubblica ed ora è arrivata dal Sostituto Procuratore Francesco Rio la richiesta di rinvio a giudizio dei sette componenti l’agenzia.




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