M5S Pietraperzia su SS 626: persiste lo scandalo dell’opera incompleta da trent’anni

Pietraperzia SS 626Il M5S di Pietraperzia risponde alla nota ANAS Reg. Reg. Sicilia del 30.6.14, prot. CPA-0040320 – S.S. 626 Gela-Caltanissetta, raccordo per Pietraperzia – sistemazione svincolo per Pietraperzia e completamento opere idrauliche sul viadotto chiedendo un immediato incontro, con una comunicazione indirizzata a tutti gli organi competenti, il testo della missiva:

“Contestiamo fermamente la laconica nota dell’ANAS di cui all’oggetto con la quale, a fronte dell’estrema urgenza di completare i lavori di sistemazione dello svincolo e di eseguire le opere idrauliche previste nel progetto per il ripristino del tratto smottato nel 1991, si limita e soltanto per lo svincolo a rinviare a futuri, incerti e non meglio precisati finanziamenti. Ciò è inaccettabile:
1) perché risultano completati i progetti sia per la sistemazione dello svicolo che delle opere idrauliche;
2) perché tace sulle opere idrauliche previste in progetto e mai completate;
3) perché trattasi di un’opera che attende da oltre trent’anni il completamento;
4) perché costituisce un’arteria indispensabile per consentire in caso di emergenze varie (quali alluvioni, terremoti e simili) il pronto intervento dei soccorsi provenienti dalla SS 626 e che però a causa delle precarie condizioni del c.d. “svincolo”, certamente potrebbero non giungere né a Pietraperzia e né nei centri limitrofi che perciò potrebbero restare isolati, privi dell’immediato intervento e di questa “via di fuga” ;
5) perché in presenza di un evento naturale particolarmente “incisivo” a causa delle attuali e precarie condizioni il c.d. “svincolo” non solo non sarebbe utilizzabile per il transito di mezzi particolarmente “pesanti” ma esso di certo sarebbe travolto impedendo qualunque utilizzo del raccordo e della SS 626.
A tanto aggiungasi che l’arteria in parola ed in particolare proprio lo svincolo per Pietraperzia sarà tra breve interessato da un intenso traffico di mezzi “pesanti” diretti ad un nuovo deposito che sta sorgendo a Pietraperzia, per cui il sua mancata sistemazione ne determinerà molto probabilmente il suo anticipato cedimento.
Tenuto conto di quanto sopra e oltre a evidenziare la responsabilità per i futuri danni che potrebbe derivare a causa dell’incuria e delle omissioni di chi di competenza chiediamo che previo un immediato incontro alla presenza del Prefetto e delle Autorità preposte alla sicurezza pubblica ed alla protezione civile, si dia immediato inizio ai lavori in parola.
Si chiede inoltre che le Autorità in indirizzo verifichino lo stato delle opere idrauliche previste nel progetto del prof. Paolo Mario Petrangeli dell’Università di Roma il quale più volte, in occasione delle sue ispezioni in loco, ha sollecitato la loro realizzazione ritenendole indispensabili per la fruizione dell’arteria”.