La scelta di abbandonare una comunità con la quale nel bene e nel male si sono condivisi anni di vita economica, sociale e culturale e da cui i piazzesi nel tempo e, anche oggi, hanno tratto notevoli soddisfazioni e opportunità politiche tradisce nella sostanza decenni di risentimenti campanilistici e rancori mai sopiti. Mentre adesso il Comune di Piazza continua a giocare un ruolo di primo piano nei fatti della vecchia provincia, si ritroverà a dovere affrontare vere e proprie battaglie per la sopravvivenza, sempre guardato col sospetto, con cui si giudica l’ultimo arrivato. L’adesione di molti Comuni della zona nord e lo sbocco al mare, inoltre, non farebbe che rafforzare il prestigio della città dei mosaici, che a seguito di una decisione affrettata, di campanile e impolitica decide di dolorosamente amputare il nostro territorio, proprio nel momento in cui il nostro popolo si sottopone ad uno sforzo immane per la sopravvivenza”.