ARO. Calascibetta: sfiorato scontro fisico tra Consigliere xibetano e sindaco di Villarosa

batman-supermanCalascibetta. Alla fine, dopo quasi sei ore di dibattito, il Consesso civico xibetano ha votato definitivamente la fuoriuscita dall’Aro, il cui schema di convenzione, tra i Comuni di Calascibetta e Villarosa, era stato approvato a dicembre scorso. I consiglieri comunali del gruppo “Calascibettattiva” e quelli del Gruppo misto hanno detto “no” all’annullamento della delibera n.52 del 12 settembre scorso con la quale avevano già revocato l’Aro, spiegando che “Il piano d’intervento è costoso e pieno di incongruenze”. Il Consesso civico di lunedì scorso era stato convocato d’urgenza dal presidente del Consiglio Maria Rita Speciale a seguito della nota inviata, sia al Comune di Calascibetta che a quello di Villarosa, dal funzionario dell’assessorato all’Energia – dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti. “Questa Amministrazione- si legge nel documento- ha approvato il piano di intervento rifiuti dei due Comuni ennesi, Calascibetta e Villarosa. Il decreto, emesso a seguito di istruttoria sugli aspetti tecnico-economici, non è in alcun modo revocabile, se non attraverso una puntuale documentazione dell’esistenza dei motivi, determinanti l’eliminazione o il ritiro dell’atto, che possono essere ragioni di interesse pubblico prevalente”. Per “Calascibettattiva” e per i consiglieri del gruppo misto le ragioni di interesse pubblico prevalente ci sarebbero tutte. Nel suo intervento il consigliere Salvatore Rosso ha elencato venti punti che mostrerebbero incongruenze. Rosso ha detto: “Sono tante le falsità in questo piano, a partire dal numero spropositate delle attività commerciali, inoltre vengono menzionate 15 banche e 3 farmacie. Ma l’errore più grave è nell’Iva sui servizi, che anziché al 10 per cento è stata calcolata all’1 per cento. Questo significa altri 733 mila euro da aggiungere al già costoso piano d’intervento. Dunque – ha concluso Rosso – i motivi per annullare il decreto regionale ci sarebbero tutti”. Un Consesso civico fiume sospeso per circa dieci minuti a causa di un violento scontro verbale tra lo stesso Rosso e il sindaco di Villarosa, Franco Costanza, nelle vesti di presidente dell’Aro, invitato a Calascibetta. Tra i due sono volate dure accuse e per poco si è sfiorato lo scontro fisico. “Chiedo scusa per l’ennesimo spettacolo indecoroso mostrato – ha detto il presidente del Consiglio Maria Rita Speciale – Non siamo stati ospitali”. Poi è toccato al sindaco di Villarosa chiarire alcuni aspetti dell’Aro: “Occorre subito dire che una cosa è la costituzione dell’Aro, un’altra è il piano d’intervento. Si può chiedere all’assessorato all’Energia di modificare il piano e allo stesso tempo evitare la revoca dell’Ambito ottimale. Ma il problema principale sono i costi del personale. Garantire l’occupazione significa anche più aumenti per i cittadini. Questo è un punto che dovete tenere ben chiaro in mente. Infine Costanza, quasi a togliersi un peso, ha detto: “Inviando a Palermo la documentazione con questi venti punti, probabilmente l’assessorato annullerà il decreto”. Alla modifica del piano d’intervento si è invece espressa l’amministrazione comunale di Calascibetta. La Magonza (Gruppo misto) ha fatto invece mettere a verbale che ci sarà tempo sino a fine dicembre 2014 per costituire l’Aro in proprio, mentre l’ultimo colpo di scena, che ha fatto sbiancare in volto i consiglieri di “Calascibettattiva”, lo ha regalato Gabriella Capizzi (Gruppo misto): “Non ho fiducia in questa amministrazione comunale – ha detto – ma per senso di responsabilità chiedo di non votare l’ordine del giorno, di modificare il piano d’intervento ma senza uscire dall’Aro”. Operazione politica impossibile poiché necessario sarebbe stato “l’annullamento” della delibera del 12 settembre scorso (Calascibettattiva si è però mostrata contraria). Così anche la Capizzi ha deciso, questa volta a malincuore, di fuoriuscire definitivamente dall’Aro. Ma l’impressione è stata quella che il sindaco di Villarosa, visto il pesante clima politico che si respira a Calascibetta, cercherà adesso di andare avanti da solo.

Francesco Librizzi





Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia