All’IRCCS Oasi Maria SS. di Troina (EN) la riabilitazione attraverso il gioco in 3D

camera virtualeTroina. Le tecnologie multimediali aprono nuove frontiere nel campo delle cure mediche, trasformando radicalmente il rapporto tra paziente, medico e struttura, ma soprattutto offrono nuove metodiche di studio e riabilitazione. L’IRCCS Oasi Maria SS. di Troina (EN), struttura nota per lo studio delle disabilità intellettive e dei disturbi neurocognitivi, sta sperimentando un nuovo percorso riabilitativo interconnettendo realtà e virtualità con l’obiettivo di costruire innovativi setting di valutazione e di riabilitazione cognitiva in tre categorie di soggetti: con ritardo mentale (lieve e moderato), disturbi del linguaggio in età evolutiva e malattie di Alzheimer lieve. Ad oggi, infatti, la valutazione delle funzioni cognitivo-motorie (abilità visuo-spaziali e linguistiche, attenzione, memoria, funzioni esecutive, manipolazione di oggetti), è tipicamente svolta con test standardizzati, nelle versioni carta e matita o computerizzati. Inoltre molti pazienti non hanno nemmeno accesso purtroppo ad una costante valutazione e riabilitazione cognitivo-motoria per l’impossibilità sia da parte loro, che dei caregivers, di raggiungere i centri di riabilitazione che dispongano di personale adeguatamente preparato. Dunque il ricorso a sistemi innovativi e strumenti tecnologici telematici può facilitare la fruizione di questo tipo di intervento anche per mezzo della realtà virtuale, beneficiando delle possibilità offerte dalla medicina hi-tech.

L’IRCCS di Troina, attraverso il progetto VESPA, iniziato un anno e mezzo fa, e di cui fanno parte il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, la Xenia Progetti, la Software Engineering Italia e la Korec, stanno sviluppando un sistema di realtà virtuale che, facendo interagire realtà (il paziente) e virtuale (il setting valutativo e riabilitativo), inscindibilmente in un gioco di simulazione, favorisce e implementa la riabilitazione cognitiva nei pazienti con diverse disabilità intellettive. Inoltre, grazie alla sua dimensione ludica troverà anche applicazione sia nei giovani che negli anziani, al fine di facilitare l’apprendimento e costituire un’esperienza centrale del processo che conduce la persona ad apprendere il mondo.

controllo cameraCome funziona? Il paziente si muove all’interno di una stanza virtuale, chiamata “cave” indossando degli occhiali 3D e tenendo in mano un dispositivo sensibile al movimento che servirà per muoversi all’interno dell’ambiente virtuale che si presenta divertente e motivante e con un tutor computerizzato infinitamente paziente e coerente. Gli ambienti possono essere personalizzati. In pratica possono essere rappresentati diversi scenari in cui i pazienti potranno muoversi e operare, da quello domestico a quello esterno, e calibrati anche in funzione delle necessità della persona in cura.

Uno dei vantaggi è certamente l’iperstimolazione. L’ambiente virtuale infatti fornisce sollecitazioni multisensoriali. Il paziente si muove e interagisce con degli oggetti, una reciprocità che produce un feedback che evidenzia le performance del paziente in cura.

Il sistema VESPA rappresenta un’ espansione della cura in comunità, sulla linea degli studi precedenti che confermano importanza e efficacia dei sistemi di virtual reality per l’istruzione e la formazione di persone con difficoltà di apprendimento e la sperimentazione iniziale coinvolgerà 30 soggetti. Con i risultati positivi attesi, il naturale sviluppo del progetto sarà quello della replica della “cave” nelle strutture territoriali che vorranno offrire questo approccio ai loro assistiti.