Depositate le motivazioni dell’assoluzione di Varelli e Giunta per l’omicidio Minacapilli

omicidioEnna. Sono state depositate da parte della Corte di appello di Catania le motivazioni della sentenza che ha assolto Sebastiano Varelli, 79 anni di Enna, e Vincenzo Giunta,74 anni di Assoro, che venivano considerati mandante e basista nell’omicidio di Giovanni Minacapilli, il lavoratore forestale aidonese, ucciso il 24 gennaio del 1998, mentre si stava ritirando a casa. Pare che il delitto possa essere stato consumato su indicazioni di famiglie mafiose del catanese o del nisseno. Sono stati gli avvocati difensori Giovanni Palermo e Francesca Denaro per Varelli e Nino Grippaldi per Giunta ad esporre la tesi che il delitto possa essere stato organizzato da famiglie di Cosa Nostra fuori dalla provincia di Enna. Ad accusare i due è stato Angelo Leonardo, figlio di Gaetano, il capo della famiglia di Cosa Nostra di Enna, oggi collaboratore di giustizia, solo che le sue dichiarazioni d’accusa sono in contrasto con quelle di un altro pentito Maurizio Vinciguerra. In questa vicenda però c’è da valutare che potrebbe esserci un percorso alternativo, confortato dalle vicende che sono successe dopo. Non bisogna dimenticare che Giovanni Minacapilli fu ucciso in un agguato dove c’era due persone a sparare e che l’omicidio è collegato ad un altro quello di Giuseppe Mililli, amico di Minacapilli il quale, pochi giorni dopo, fu vittima della lupara bianca a Niscemi, su precisa indicazione di un gruppo di mafiosi nisseni e catanesi. Il processo si è celebrato a Catania su ordine della Cassazione, dopo che era stata annullata la condanna all’ergastolo che Varelli e Giunta avevano ricevuto in appello dai giudici di Caltanissetta, mentre in primo grado erano stati assolti, assoluzione che potrebbe diventare definitiva se non ci saranno ricorsi. Ovviamente avvocati difensori soddisfatti per il riconoscimento dell’innocenza da parte dei due imputati.



Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia